Maxi cantiere delle paratie
Ecco come cambia la visuale dal lago

L’opera A Sant’Agostino posizionati i rivestimenti e proseguono i lavori da concludere entro ottobre. Anche in piazza Cavour si vedono le nuove “misure”

La zona a lago cambia ancora e, guardando dal molo di Sant’Agostino, si ha un’idea dell’impatto che avrà la passeggiata vista dall’acqua.

Sono infatti stati posizionati diversi pannelli di cemento rivestiti di ardesia che vanno a definire il profilo della nuova riva. Si ha quindi una percezione dell’esito finale, almeno per chi arriva dal lago. I pannelli più esterni in muratura riprendono, ovviamente, quelli della parte opposta verso i giardini a lago, ma la versione più vicina all’opera completa è proprio quella di Sant’Agostino dove ci sono i parapetti (anche se provvisori, pur sempre in ferro) e non il bordo in vetro.

Larghezza triplicata

La passeggiata, come si vede ormai quasi chiaramente lungo l’intero tratto (compresa, parzialmente, anche piazza Cavour dove c’è ancora l’acqua) arriva a una larghezza massima attorno ai 20 metri con una conformazione molto diversa da quella attuale che, ovviamente, ha anche un impatto “visivo”, legato anche alla prospettiva. Le quote individuate per la realizzazione dell’opera di protezione dalle esondazioni hanno previsto anche un innalzamento della passeggiata e, questo, porta evidentemente alla creazione di un bordo esterno molto più visibile rispetto a quello precedente. Osservando dalla diga foranea si ha in ogni caso una percezione complessiva degli spazi definitivi.

Sulla nuova passeggiata sarà ricavata una pista ciclabile e resteranno una parte dei tigli con un’apposita illuminazione ad hoc e il tema di verde e arredi sarà la “Naturalis historia” di Plinio il Vecchio, comasco illustre di cui nel 2023 ricorre il bimillenario della nascita.

E proprio la primavera e l’estate dell’anno prossimo sono il periodo in cui, in base a quanto definito dalla Regione, si potrà scrivere la parola fine a un cantiere andato avanti tra mille difficoltà e problemi per quindici anni. I lavori erano infatti iniziati nel 2008 con l’obiettivo di concludersi nel 2011. Undici anni dopo si vede uno spiraglio e la possibilità di chiuderli definitivamente.

A fine marzo l’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori (la Regione già oltre sei anni ha preso in mano la realizzazione dell’opera direttamente, fatta eccezione per la parte relativa all’arredo urbano che spetta al Comune) durante un sopralluogo sul cantiere aveva precisato che l’opera era al 40% circa (inteso come secondo e terzo lotto) ma che «la parte più difficoltosa è superata». In quella sede aveva anche ribadito che «il cronoprogramma al momento è rispettato. Ovviamente ci sono delle situazioni che non dipendono da noi. Questo è un cantiere che ha una sua complessità, eppure tutti i problemi sono stati sinora gestiti e le fasi tecnicamente più difficili sono state superate».

I tempi

La fine lavori del primo tratto, fino a piazza Cavour resta quindi confermata per il prossimo mese di ottobre (con un ritardo di qualche mese rispetto alle previsioni iniziali, dovuto a problemi con l’infissione delle palancole sul fondale e alla necessità di cambiare in corsa il metodo realizzativo), mentre il completamento dell’opera - come già detto - tra la primavera e l’estate del 2023.

I lavori però stanno andando avanti (per un momento lo stop era sembrato a un passo a causa del problema del rialzo dei costi dei materiali) e in piazza Cavour, da dove è stato tolto il famoso “gabbiotto” del Tasell (un vero e proprio pezzo di storia dell’azienda fondata alla fine dell’Ottocento) oltre al grande macchinario per gli scavi nel sottosuolo, si ha ora la visuale esatta degli spazi e delle nuove prospettive con la diga foranea che sarà molto più vicina di ora alla passeggiata.

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