Napoleona, auto e moto corrono troppo
«No a dossi o guard rail, nuovi cartelli»

Dopo l’incidente mortale si riapre il dibattito sulla sicurezza. Gervasoni: «Pannelli a messaggio variabile con la velocità». Negretti: «Si vada piano»

L’incidente mortale di lunedì pomeriggio in Napoleona, riapre - a prescindere dalla dinamica che è al vaglio delle forze dell’ordine - il dibattito sulla sicurezza e sulla velocità della principale strada di accesso alla convalle.

Corsie separate da un guard rail? Dossi? O ancora autovelox fisso? Da Palazzo Cernezzi la prima cosa che fanno tutti è quella di lanciare, ancora una volta, un appello al rispetto del limite di velocità che, sulla Napoleona (essendo classificata come strada urbana) è pari a 50 km orari.

Soluzioni poco praticabili

«Bisogna valutare le cose con il massimo della serietà - dice il comandante della Polizia locale Vincenzo Aiello - senza farsi spingere dall’emotività. La Napoleona, come altri tratti cittadini, ha un certo tipo di conformazione che richiede un surplus di attenzione da parte di tutti gli attori, chi conduce i veicoli, le forze di polizia, chi si occupa della manutenzione». E chiarisce che «come avviene in altre strade, come viale Innocenzo, via Paoli, Canturina, i controlli periodici che effettuiamo rilevano un superamento, a volte, dei limiti di velocità. E su questo aspetto auspico una maggiore responsabilità da parte di chi guida». E sull’ipotesi di posizionare autovelox, che è contenuta anche nel Piano del traffico, il comandante spiega che non è così semplice: «Tecnicamente dossi e guard rail costituirebbero pericoli aggiuntivi. L'autovelox fisso, trattandosi di una strada in centro abitato, richiede percorsi autorizzativi complessi. Ma mi piacerebbe che, prima di adottare soluzioni sanzionatorie, che mettiamo in atto durante i controlli, si arrivasse a una maggior responsabilità personale».

Dal canto suo l’assessore alla Polizia locale Elena Negretti aggiunge: «Non posso che associarmi alle parole del comandante, ma se lì c’è il limite a 50 chilometri orari, va rispettato. Parliamo di una strada urbana di accesso alla città su cui ci sono anche attraversamenti pedonali. I controlli vengono fatti regolarmente e risulta che alcune persone infrangono abbondantemente il limite. Io dico sempre che bisogna guidare con attenzione e prudenza perché puoi salvare la tua vita, ma anche quella degli altri».

No a modifiche permanenti della carreggiata arriva anche dall’assessore alla Viabilità Pierangelo Gervasoni che precisa come «dossi e guard rail sarebbero più pericolosi» . Nell’immediato dice: «Bisogna cercare di andare più piano e cercheremo di rafforzare la segnaletica verticale. Stiamo valutando il posizionamento di pannelli a messaggio variabile che indichino sia la velocità, in modo che l’automobilista ne abbia la chiara percezione e che possa servire anche come deterrente, sia la situazione di pericolo».

Il nodo del Codice della strada

Negli anni scorsi - prima del lockdown - si era analizzato il tema del limite: l’innalzamento è legato a una modifica del Codice della strada, essendo i 50 all’ora stabilito in riferimento agli ambiti urbani e l’aumento è previsto, ma solo sugli assi di scorrimento a carreggiate separate. Impossibile, secondo il codice, anche l’installazione di postazioni fisse di controllo della velocità tipo tutor. Per questo si era parlato di colonnine arancioni vuote con funzione di deterrenza, da utilizzare a sorpresa con la presenza di una pattuglia.

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