Nuova retromarcia per gli insegnanti
«I docenti prenotati avranno il vaccino»

Prima l’annuncio: stop al personale della scuola che aspetta ancora la prima dose di AstraZeneca - Ieri il cambio di rotta: «Ok chi ha già l’appuntamento»

Como

Vaccino agli insegnanti, stop alle prenotazioni, per i non aderenti si seguirà il criterio dell’età.

Il mondo della scuola è confuso e agitato, qualche insegnante attende ancora la prima dose e non sa se riceverà AstraZeneca, c’è incertezza anche a fronte di patologie pregresse.

Il cambio sul siero anglo svedese, prima sconsigliato alla popolazione anziana ed ora da inoculare preferibilmente oltre i 60 anni, ha creato preoccupazione nel corpo docenti. La Regione ha deciso come da piano nazionale di bloccare le prenotazioni per il personale scolastico under 60, volendo però concludere i docenti già prenotati entro la settimana. Gli over 60 riceveranno AstraZeneca.

Quanto alle seconde dosi verrà inoculato lo stesso vaccino somministrato alla prima vaccinazione. Per i restanti che non hanno mai mandato l’adesione, persa la precedenza, si procederà in base all’età.

«Gli insegnanti rimasti da raggiungere a Como sono pochi – spiega Giuseppe Carrano, primario delle attività cliniche dell’Asst Lariana e dirigente a capo della campagna vaccinale – abbiamo vaccinato ormai nove docenti su dieci che hanno fatto richiesta. Sui mancanti ci siamo fermati per valutare al meglio la situazione pronti ora a concludere le sedute. Le autorità regolatrici hanno comunque definito come preferibile la vaccinazione con AstraZeneca sopra ai 60 anni. Sulla fase che attualmente interessa i settantenni non c’è dubbio, usiamo AstraZeneca, fatta eccezione per i cittadini che hanno un gruppo ristretto e ben definito di patologie». I casi segnalati di trombosi, pur pochissimi e non tutti accertati, hanno messo in agitazione bidelli e maestre.

«Le indicazioni per contrastare il Covid sono cambiate in relazione alle nostre conoscenze – dice ancora Carrano –. Non abbiamo un’esperienza decennale su questa nuova pandemia. Dunque la scienza valuta ogni passo da fare e comunica delle nuove linee guida. Verificare, accertare e nel caso cambiare idea è anche una forma di tutela della salute, persistere in un possibile errore sarebbe peggio».

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