Nuovo lungolago di Como, la denuncia di Legnani: «Non solo i disabili, anche passeggini e carrozzine in difficoltà»

Partito Democratico Il consigliere comunale dell’opposizione si scaglia contro la nuova passeggiata: «Nel progetto di Lucini pista ciclabile e pedonale separate»

Il lungolago è impraticabile non solo per portatori di handicap, ma anche per persone anziane o famiglie con carrozine: è questa la denuncia avanzata dal consigliere comunale del Partito Democratico Stefano Legnani.

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«È già stata denunciata l’impossibilità per coloro che sono costretti a muoversi in carrozzina di utilizzare pienamente il nuovo lungolago - scrive Legnani in un comunicato stampa - a causa dell’eliminazione da parte di Regione Lombardia del ponticello, previsto invece nel progetto dell’Amministrazione Lucini, che avrebbe consentito di percorrere in continuità il lungolago da Piazza Cavour a Piazza Matteotti attraversando, senza incontrare barriere architettoniche, il canale che dà accesso alla darsena».

C’è un elemento in più però che il consigliere comunale mette in luce nella sua analisi: l’attraversamento del canale di accesso alla darsena crea problemi non solo a persone che si spostano in carrozzina, ma anche a mamme e papà con figli piccoli, così come ad anziani che faticano a salire la scalinata, unica soluzione possibile per passare da una parte all’altra della carreggiata. «La scalinata, che consente di superare il dislivello tra la pavimentazione del lungolago e quella del ponte della darsena, è stata infatti arretrata verso la città fino quasi a lambire il filare dei tigli, con la conseguenza che lo spazio rimasto, sul quale peraltro sono stati posizionati anche i pali dell’illuminazione pubblica, non è più sufficiente per il transito di pedoni e carrozzine. Non solo i disabili, ma anche passeggini e carrozzine per bambini, e tutti coloro che hanno difficoltà a fare le scale, per superare il canale della darsena, dovranno quindi necessariamente transitare tra i due filari di tigli percorrendo la pista, ora non più ciclabile, divenuta ciclopedonale.

Tutto ciò, oltre a comportare la necessità per gli utenti di abbandonare la riva per spostarsi verso l’interno allungando così il percorso, comporterà anche un inevitabile conflitto tra utenti: biciclette, carrozzine e pedoni dovranno transitare in uno spazio largo solo due metri, appena sufficiente per il passaggio contemporaneo di due biciclette».

Un difetto, secondo Legnani, che non era previsto nel progetto di Lucini: «Nel progetto Lucini, oltre alla pista ciclabile, come tale riservata alle sole biciclette, prevista tra i due filari di tigli, vi era anche un percorso parallelo alla pista ciclabile sul lato verso il lago, riservato ai pedoni, che avrebbe consentito di scavalcare il canale senza incontrare barriere architettoniche. Come risulta dal confronto tra i due progetti e dalle opere che si stanno realizzando proprio in questi giorni, anche questo percorso pedonale è stato eliminato».

Ma anche l’idea della pista ciclopedonale non si salva dalle critiche del consigliere comunale che ne sottolinea i potenziali difetti, relativi soprattutto alla difficoltà di gestire in un unico spazio sia il traffico pedonale che quello delle bici. «Considerata l’ampiezza del nuovo lungolago, che avrebbe consentito il mantenimento del percorso pedonale originariamente previsto privo di barriere senza compromettere la fruizione del lungolago, è del tutto inspiegabile la scelta di eliminarlo e di trasformare la pista ciclabile in pista ciclopedonale.

A fronte di questo grave errore progettuale - conclude Legnani - che compromette la fruibilità del nuovo lungolago, soprattutto per gli utenti più deboli, non resta che augurarsi che il ponticello della darsena, come promesso dal sindaco Rapinese, venga al più presto realizzato e la pista tra i tigli torni ad essere riservata alle sole biciclette»

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