Obbligo vaccinale sopra i 50 anni
Sono 25mila i comaschi non in regola

Imprese e sindacati d’accordo sul provvedimento: «Ma si poteva fare di più»

Sono 24.472 i comaschi interessati dall’obbligo vaccinale previsto che chi ha compiuto cinquant’anni. Nella nostra provincia l’8,6% degli ultracinquantenni non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino. I numeri sono più ridotti oltre gli 80 anni (2.251 di non vaccinati) e tra i settantenni (4.276), mentre sono più importanti tra i sessantenni (7.172) e i cinquantenni (10.773). Una fetta consistente di questa popolazione è lavorativamente attiva.

Il mondo del lavoro accoglie positivamente la decisione dell’esecutivo: «Io credo che la direzione sia giusta – ragiona Gianluca Brenna , vice presidente vicario di Confindustria Como e presidente del gruppo filiera tessile – L’obbligo per le età più avanzate è comprensibile se gli anziani sono i più a rischio. Magari la misura è tardiva, ma è condivisibile. Immagino che il governo sia arrivato a questa decisione dopo attente valutazioni e dopo una mediazione tra le varie posizioni».

I sindacati di Como, sul tema uniti, avrebbero preferito un obbligo valido per tutte le età. «È da mesi che chiediamo e ribadiamo la necessità di arrivare ad un obbligo generalizzato» dice Umberto Colombo , segretario provinciale della Cgil di Como.

«Era ora – commenta Daniele Magon , segretario della Cisl dei Laghi – anche se avremmo preferito scelte uniformi e universali. Senza vie di mezzo, per tutti, a tutela della salute pubblica. Come del resto succede per i vaccini pediatrici».

«È una scelta poco coraggiosa – osserva Salvatore Monteduro , segretario generale della Uil del Lario – come sindacati chiedevamo l’obbligo senza limiti d’età o lavoro. Oltre i 50 anni va bene se è vero che i più anziani sono i più a rischio. Detto che anche molti giovani finiscono in ospedale e che il virus circola senza fare distinzioni. La politica ha mediato continuando a rincorrere il virus. E il Green pass ci ha fatto perdere un po’ di tempo. Solo i vaccini possono evitarci altre centinaia di morti».

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