Paratie, il Comune si autopromuove
«Lungolago, obiettivo centrato»

Le modifiche al progetto bocciato dall’Anac vengono definite nel bilancio un «risultato raggiunto». Poi Lucini spiega: «La frase non significa certo che è tutto risolto»

Como

Veder scritto «obiettivo raggiunto» alla voce paratie, in un documento ufficiale del Comune, allegato al bilancio, suona come una beffa. C’è poco da fare.

E non è certo la prima beffa, la tormentata storia del progetto antiesondazione ne è piena.

A otto anni e mezzo dall’avvio dei lavori - e quindi dalla blindatura del lungolago - ci ritroviamo con un cantiere a metà, che si sarebbe dovuto concludere nel gennaio del 2011, con costi più che raddoppiati rispetto alle previsioni iniziali, oggetto di due inchieste (Procura di Como e Corte dei Conti). E con un progetto per sistemarlo bocciato senza appello dall’Anac di Raffaele Cantone.

In questo quadro da brividi, al capitolo “Valutazione degli obiettivi e dei risultati raggiunti”, compare una scheda con gli obiettivi assegnati ai dirigenti comunali e - di fianco - una casella che riporta la dicitura «raggiunto», «parzialmente raggiunto» oppure «non raggiunto». E arrivati a pagina 14 si legge che è stato «raggiunto» l’obiettivo dal titolo “Difesa dalle esondazioni del lago - Perizia di variante numero 3”, meglio definito come «adeguamento della perizia 3 alle prescrizioni impartite da Regione Lombardia e da Anac: relazione informativa alla giunta comunale inerente il prosieguo del procedimento».

Il sindaco Mario Lucini, interpellato sul punto, dice: «Si tratta di una valutazione che fa il controllo di gestione, non la giunta. Quindi non si può dire che siamo noi ad autopromuoverci o a darci un voto positivo. Si parla di obiettivo raggiunto ma riferendosi non alle paratie in generale, bensì a uno specifico intervento nell’ambito dell’opera. In questo caso ci si riferisce all’adeguamento della terza perizia, cosa che in effetti è stata portata a termine».

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