«Patria, sarà la volta buona». Ma ora i privati chiedono i danni

Il dibattito Convegno della Famiglia Comasca sullo storico piroscafo. Guggiari: «All’improvviso si può fare tutto?». Bongiasca: «Bene così»

La Famiglia Comasca sogna un Patria di nuovo in funzione, ma per rivedere il piroscafo solcare le acque del lago restano da sciogliere alcuni interrogativi. Ieri mattina in biblioteca comunale si è tenuto un convegno dedicato proprio al Patria, la storica imbarcazione appena consegnata alla Navigazione per essere restaurata entro i prossimi due anni. Un passaggio voluto con forza dal ministro Matteo Salvini.

Il ministro è stato ringraziato in apertura da Laura Bordoli, vice presidente della Famiglia Comasca - associazione che ha promosso l’evento di ieri - e figlia del compianto ex presidente Piercesare Bordoli. Ha sottolineato anche lo sforzo corale della città che non è mai venuto meno. Inutile ricordare che il Patria era fermo, ormeggiato da anni e divorato dalla ruggine. «Il sogno non è irrealizzabile e speriamo adesso vada davvero in porto – così Bordoli – al netto dello scetticismo visti i diversi tentativi falliti in passato».

Il piroscafo tra passato e futuro

L’agonia del Patria che dura da più di trent’anni è stata ben ripercorsa da Flaminio Borgonovo, autore di un testo sulla storia dell’imbarcazione. Pensato all’inizio del secolo scorso la corsa del Patria è finita nel 1990, quando insieme al Concordia doveva diventare una motonave. I protocolli d’intesa firmati nove anni dopo dalla Regione sono finiti nel nulla, i modellini esibiti nel 2000 si sono rivisti a inizio mese. Il passaggio dalla Provincia ad un gruppo di privati non ha sortito effetto se non quello di spronare lo Stato. A tal proposito, è intervenuto anche Enrico Guggiari, imprenditore che ha tentato con fondi propri di recuperare il Patria.

Il suo progetto si è arenato quando i cantieri della Navigazione non hanno concesso gli spazi per il restauro. «E invece adesso all’improvviso si può fare tutto, con una spesa peraltro maggiore – ha detto Guggiari – forse ci mancava solo il sostegno politico...». Guggiari ha chiesto alla Provincia un risarcimento per le spese sostenute. Il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca ha parlato di un possibile contenzioso: «Ci fossero riusciti i privati, sarei stato altrettanto felice – ha spiegato Bongiasca - occorre però considerare diversi elementi. La Navigazione ha i cantieri di Dervio interessati da un grande riqualificazione, ha poche barche ed ha grande bisogno di navi e personale. Solo ora siamo riusciti a mettere al tavolo tutti gli attori interessati. Anche per delle casualità fortuite, unite all’impegno di Salvini».

Lavori al pontile da domani

Dalla platea in molti hanno chiesto conto dei prossimi passi da fare. In particolare sulla progettazione. Come il Patria verrà restaurato, con quale motore, con quali interni. Insomma quale proposta verrà avanzata alla soprintendenza. Bongiasca ha promesso alla Famiglia Comasca di tornare tra circa sei mesi insieme alla Navigazione con le prime idee progettuali.

Presenti all’incontro Enrico Lironi, per la Fondazione Cariplo, pronta a salvare il Patria con un finanziamento. Sul palco anche Alessandro Rapinese, per il sindaco il Patria è un bene «prezioso dalla grande valenza culturale e turistica». Ha concluso i lavori Daniele Roncoroni, presidente della Famiglia Comasca.

In ultimo, trasportato il Patria ai cantieri per la riqualificazione, da domani inizieranno i lavori di restauro del pontile di Villa Olmo. Anche l’area dove il piroscafo era ormeggiato è purtroppo in pessime condizioni.

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