Piazza Cacciatori, basta sosta selvaggia
Arrivano le panchine dal cantiere paratie

I lavori sul lungolago nell’area di Sant’Agostino sono incompatibili con le sedute - Il Comune le ha così spostate di fronte al Politeama, dove tanti parcheggiavano abusivamente

Como

Basta sosta selvaggia in piazza Cacciatori delle Alpi, da ieri mattina la novità ha la forma di nuove panchine che sono subito state notate dai comaschi che transitavano in quella zona a piedi o in auto.

Si tratta di quelle posizionate nel 2017 sul lungolago, a Sant’Agostino. Senza schienale a forma ondulata e rotonda (alcune hanno anche la funzione di fioriere), sono state caricate sui camion e collocate proprio di fronte all’ex teatro Politeama, in una piazza tradizionalmente di passaggio, visto anche che collega la stazione San Giovanni al centro città. Una zona, insomma, dove tradizionalmente transitano anche moltissimi turisti, Covid permettendo.

Ma come mai sono state trasferite? Da quanto si apprende proprio nella zona di Sant’Agostino è necessario effettuare una serie di lavori del cantiere paratie, incompatibili con il mantenimento delle sedute. Dal lungolago, quindi, avrebbero dovuto essere rimosse e l’amministrazione comunale ha deciso, anziché depositarle in qualche magazzino per chissà quanto tempo (la passeggiata a lago, una volta ultimate le opere antiesondazione, sarà infatti completamente rifatta anche per quanto riguarda l’arredo urbano) di utilizzarle in piazza Cacciatori delle Alpi. Con un duplice obiettivo: arredare in qualche modo la zona con delle panchine a disposizione di tutti e, non secondario, evitare che ogni giorno diverse auto continuino a parcheggiare abusivamente nell’area. La piazza, quindi, è tornata a tutti gli effetti pedonale con l’impossibilità di parcheggiare. Verrà anche istituito, in modo più visibile, il divieto di sosta.

Il futuro della piazza, poi, era già stato pensato con un progetto che prevede la realizzazione di un punto informativo e un mini museo della Como Roma. L’università dell’Insubria aveva presentato il piano che prevede anche l’inserimento in una grande struttura in vetro dei reperti archeologici ritrovati durante gli scavi che raccontano come, ai tempi dei romani, in quell’area ci fosse un molo, l’antico porto della città con la linea di costa che arrivava in piazza Perretta e piazza Mazzini. Un intervento da circa 130mila euro (in gran parte finanziati dalla Fondazione Comasca) sul quale però, nonostante il passare del tempo, non ci sono passi in avanti.

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