San Rocco, il fronte che vuole il rondò
Appello al Comune: «Test di tre mesi»

Sostegno politico trasversale al progetto in uno snodo da 25mila veicoli al giorno. L’ex assessore Cinquesanti: «Bastano 350mila euro, il rapporto costi benefici è favorevole»

«Una rotonda in piazza San Rocco? Facciamo una prova di tre mesi». Venerdì sera al circolo Willy Brandt è stata presentata una proposta per realizzare una rotatoria nell’infelice piazza San Rocco, un punto dove la viabilità è da decenni critica.

«Da quando l’amministrazione ha scelto di bloccare con dei new jersey la svolta sulla Napoleona – ha spiegato uno dei relatori, Mario Lavatelli, avvocato e presidente dell’Associazione comasca utenti della strada – abbiamo cercato una soluzione tecnica per conciliare il rispetto del codice della strada con le esigenze dei cittadini. San Rocco è un nodo delicato, a nostro parere ci sono i termini per costruire una rotatoria». «Occorre aprire una fase sperimentale per verificare l’ipotesi rotatoria – ha aggiunto l’architetto e urbanista Giuseppe Tettamanti – questa scelta risolverebbe anche la pericolosa uscita di via Albricci, strada in uscita dal cimitero e dal supermercato».

Il merito del progetto è stato illustrato da Pietro Cinquesanti, storico dirigente dell’ufficio tecnico di Como, poi assessore provinciale. «È una rotatoria con un raggio di 28 metri, per due corsie da 3 metri e mezzo – ha detto Cinquesanti alla sala gremita – sono previsti i passaggi pedonali, è possibile limare qualcosa, ma gli spazi ci sono. Il costo è di circa 350mila euro, non è oneroso calcolando che in quel tratto passano circa 25mila vetture al giorno e che per risalire fino a Camerlata e scendere di nuovo i lavoratori spendono parecchi minuti nel traffico. Il rapporto costi benefici è vantaggioso. Questa è un’idea antica, presentata dalla Multi all’interno del progetto Ticosa, a cui pensava già l’ex sindaco Spallino».

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