Sanità comasca, pochi letti
e mancano i medici

Penultimi in Lombardia per specializzati: «Soffriamo la concorrenza degli stipendi svizzeri»

A Como ci sono pochi medici specialisti, siamo in fondo alla classifica italiana. Un problema che si inserisce in un contesto più ampio di carenze sul fronte della sanità. E in particolare: la mancanza di medici di medicina generale, con 64 ambiti scoperti nel Comasco e dunque ambulatori rimasti vuoti, senza camici bianchi, e un ridotto numero di posti letto ospedalieri (ne abbiamo 2,25 ogni mille abitanti mentre gli standard ne richiedono 3,7 ogni mille abitanti).

Secondo le elaborazioni Istat, svolte per conto del Ministero della Salute, ogni 10mila abitanti in provincia di Como ci sono 20,8 specialisti (il dato è aggiornato al 2020). La media in Lombardia è pari a 28,7. Peggio di noi nel panorama regionale c’è solo Lodi (18,9).

Ma perché Como ha così pochi esperti di salute? «Una possibile lettura è che siamo una città di frontiera – dice Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como – e quindi tanti colleghi ospedalieri oltrepassano la dogana trovando migliori condizioni lavorative, in termini di stipendi e di burocrazia. E poi come sempre è un fatto di borse di studio, sempre ovunque troppo poche per fare da contrappeso ai tanti colleghi pensionati. La professione medica anche qui ha un’età media sempre più elevata. Adesso, comunque, il nuovo piano nazionale ha finanziato un numero congruo di borse di studio per le nuove leve nella medicina specialistica. Purtroppo come sempre si sono dimenticati delle borse per la medicina generale».

Un altro fatto poco noto, rispetto alla pochezza dei posti letto negli ospedali di Como, riguarda la scarsità in particolare dei posti letto per specialità ad elevata assistenza. Sempre l’Istat, per conto del Ministero, mette di nuovo Como in coda alla classifica dei territori lombardi. Abbiamo 2,2 posti letto di questo tipo ogni 10mila abitanti, rispetto ai 3,1 della media regionale.

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