Scontro su Villa Olmo
Lucini: rifarei tutto

De Santis: «Hanno preferito la villa al campus, ma non vedo cantieri». Irritazione ai vertici di Cariplo Il sindaco: «Non siamo fermi». Gerosa: «Stiamo lavorando per gli appalti, sono sempre procedure molto lunghe»

Como

La polemica è rimasta sotto traccia per mesi. Poi, nel corso dell’incontro dedicato al futuro dell’università, è diventata esplicita. Una sola frase, ma significativa, arrivata dall’ex presidente della Camera di commercio Paolo De Santis. Parlando dell’addio al campus, De Santis non ha lesinato una stoccata al Comune, che aveva preferito chiedere i fondi a Cariplo per un altro piano, quello su Villa Olmo (poi finanziato con 5 milioni). «Il rilancio dell’università - ha detto l’ex numero uno della Camera di commercio - è sfumato con il campus. Como ha scelto di ristrutturare e potenziare Villa Olmo, non che io abbia ancora visto dei cantieri partire...».

Un chiaro riferimento ai ritardi nei lavori previsti sulla villa e sul parco. Ma il sindaco Mario Lucini ieri ha replicato: «Abbiamo fatto la cosa giusta. Sono convinto che sia una scelta strategica fondamentale per la nostra città, lo dimostra l’importanza crescente della cultura e del turismo. Siamo perfettamente in linea con il futuro di Como. Ritardi? Alcuni lavori sono già stati fatti, per gli interventi più costosi servono bandi europei e ci vuole più tempo». L’assessore all’Edilizia pubblica Daniela Gerosa sta seguendo le procedure e chiarisce lo stato dell’arte: «Per gli interventi su parco e orto botanico sono arrivate quattro offerte, le buste sono state aperte e chiuderemo l’iter entro due mesi. I cantieri scatteranno all’inizio del 2016. Entro l’anno contiamo di appaltare anche i lavori sulle serre, quelli per il primo piano della villa e le facciate. Come sempre servono mesi per le procedure burocratiche. Comunque confermo che la conclusione del progetto è fissata per l’estate del 201a». Non c’è traccia invece - e qui il problema è evidente - del piano per riqualificare Villa Saporiti: dev’essere la Provincia a occuparsi del progetto esecutivo, mentre il Comune bandirà la gara.

La fondazione chiede velocità

A Palazzo Cernezzi sembrano comunque tranquilli sull’esito della maxi operazione premiata da Cariplo. Non ci sarebbe la stessa serenità ai piani alti della fondazione è filtrata una certa irritazione per la lentezza del Comune e addirittura l’ipotesi di revocare i fondi assegnati a Como se non dovesse esserci un’accelerazione nei prossimi mesi.

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