Taglio dei parlamentari e nuovi collegi
Così Como avrà meno rappresentanti

Con la riduzione decretata dal referendum cambia il “peso” del territorio lariano. Ma l’approvazione di una diversa legge elettorale potrebbe modificare ancora la mappa

Il taglio del numero dei parlamentari, unito alla conseguente nuova suddivisione dei collegi elettorali, porterà a una riduzione dei rappresentanti locali a Roma.

Con l’allargamento dei collegi, innanzitutto va sottolineato che Cantù perde il suo tradizionale doppio collegio uninominale, sia alla Camera che al Senato. Ma andiamo con ordine. Partendo dalla Camera (oggi la provincia di Como conta 2 deputati eletti nei collegi uninominali con vittoria secca e si tratta del canturino Nicola Molteni della Lega e dell’allora paracadutata di Forza Italia Laura Ravetto, nel frattempo passata al Carroccio), Como è inserita nel collegio “Lombardia 2” che comprende anche Lecco, Varese e parte della Bergamasca. Cinque i seggi da assegnare: uno alla parte nord della Provincia di Varese, uno a Busto, uno a Como con i Comuni a ovest verso Mariano e Cantù, il quarto va al resto della Provincia di Como e a Sondrio e l’ultimo a Lecco con una parte della Provincia di Bergamo.

A questi si aggiungono 9 seggi assegnati con il sistema proporzionale e con i nominativi, posizionati nelle posizioni eleggibili, che dovranno arrivare dalle 5 Province. Attualmente questo sistema ha portato a due esponenti della Lega (Eugenio Zoffili e Alessandra Locatelli), al grillino Giovanni Currò e alla dem Chiara Braga.

Alessio Butti, deputato di Fratelli d’Italia era stato eletto nel collegio uninominale di Lecco, ma sarebbe scattato comunque visto i risultati nel plurinominale. Claudio Borghi della Lega è stato invece eletto in Toscana.

Determinanti, nel dare rappresentanza ai territori piuttosto che a “piazzare” il volto noto di turno, saranno le scelte dei partiti principali. Nel 2018 l’unico partito rappresentato in Parlamento a non aver messo neanche un Comasco nei due rami del Parlamento è stata Forza Italia.

Cosa cambia a Palazzo Madama

Spostandosi al Senato, anche qui sparisce di fatto il collegio di Cantù (ha portato all’elezione della non comasca Licia Ronzulli). Il secondo, quello di Como, è stato vinto invece dalla leghista Erica Rivolta. Due i collegi uninominali con la nuova ripartizione (ma al Comasco ne andrà nella migliore delle ipotesi uno): quello che comprende Varese più l’area Sud ovest di Como e quello formato da parte della Provincia di Lecco, Sondrio e Como. Nel plurinominale sei i seggi assegnati nel collegio che comprende Varese, Como, Lecco, Sondrio e Monza Brianza. Oggi Como a Palazzo Madama nel plurinominale ha inviato Adriano Galliani (Forza Italia) e il varesino Gianluigi Paragone.

Numeri rivisti

Va detto che molto dipenderà da quando si voterà e dalla legge elettorale che verrà nel caso approvata. In base al sistema scelto è verosimile che i collegi verranno nuovamente rivisti: la mappa attuale si basa, infatti, sul “Rosatellum”, utilizzato per la prima volta nel 2018.

La certezza è la riduzione a 400 del numero dei deputati e da 315 a 200 di quello dei senatori. Dopo il taglio dei parlamentari a Montecitorio i deputati eletti nei collegi plurinominali passano da 386 a 245, mentre quelli eletti con il maggioritario da 232 a 147. A Palazzo Madama si scende, invece, da 193 a 122 senatori eletti nei plurinominali e da 116 a 74 negli uninominali.

La Lombardia, suddivisa in quattro circoscrizioni per la Camera, ha un totale di 64 seggi (di cui 23 uninominali): in media, un eletto ogni 421mila persone (nel 2018 i seggi erano 102). Al Senato i seggi totali per la Lombardia sono 31 di cui 11 uninominali: un seggio ogni 882mila persone (nel 2018 erano 49).

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