Villa Olmo, quanta immondizia
lungo la passeggiata a lago

La denuncia: sporcizia ovunque, cestini mai svuotati, problemi con il verde e con i sistemi per l’irrigazione

Como

Uno degli angoli più suggestivi di Como trasformato in una esposizione di brutture, tra spazzatura e verde lasciato alla crescita selvaggia.

È la passeggiata di Villa Olmo, uno dei percorsi turistici più famosi ed apprezzati, che per l’ennesimo anno consecutivo sembra abbandonata al degrado nonostante l’importante cantiere che sta lavorando alla completa riqualificazione del parco della villa. Bottiglie, cartacce, confezioni di cibo, sacchetti pieni di rifiuti abbandonati per terra, accanto ai cestini troppo colmi per accogliere qualunque altra cosa. Cestini tanto pieni, in particolare i tre nell’ultimo tratto della passeggiata intitolata all’ex sindaco Lino Gelpi, tra via Museo Giovio e via Cantoni, da far pensare che gli operatori si siano completamente dimenticati di svuotarlio.

Risultato? Muretti e panchine diventate discariche a cielo aperto proprio lì dove ci si ferma a scattare le foto di quello che è definito il lago più bello del mondo. E non va meglio se si guarda l’acqua del lago che ovunque appariva sporca, piena di detriti portati dalla corrente e di rifiuti gettati da qualche incivile: rami, tronchi, foglie, ma anche tanta plastica galleggiava ieri in particolare nelle darsene, ricettacolo di sporcizia.

A dare colore almeno i fiori e le piante, tornate finalmente ad occupare lo spazio a loro dedicato dopo due estati di completo abbandono e tante proteste; anche in questo ambito però non mancano i problemi di manutenzione visto che sia le fioriere che gli alberi appaiono non curati, in preda ad una crescita selvaggia, con erbacce che campeggiano lungo le aiuole e piante rampicanti che stanno coprendo in un abbraccio mortale gli antichi alberi. Il tutto tra impianti di irrigazione che in molti punti non funzionano, al pari della fontana con il canale all’inizio della passeggiata; una fontana sistemata nel 1999 e pensata per far passare l’acqua sotto le panchine ma che di fatto, da anni continua a essere fuori uso. Niente zampilli ma una vasca secca utilizzata come pattumiera, immersa però in una tappeto di lavanda che diffonde profumo per diversi metri.

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