Canova, un nuovo Fidia:
la mostra a Villa Carlotta

Inaugurata a Tremezzina l’esposizione che accosta i due scultori, interpreti dell’idea di “classicità”. Opere in prestito da Napoli, Firenze, Torino, Milano

Si è inaugurata questa mattina la mostra “Canova, novello Fidia”, nelle sale di Villa Carlotta, a Tremezzina. Un evento di rilievo internazionale in occasione del secondo centenario della morte di Antonio Canova (1757 - 1822), che chiude un anno di celebrazioni.

L’esposizione, a cura di Gianfranco Adornato, Professore Associato di Archeologia classica alla Scuola Normale Superiore di Pisa, in collaborazione con Maria Angela Previtera, direttrice di Villa Carlotta, e con Elena Lissoni, storica dell’arte e conservatore di Villa Carlotta, comprende alcune preziosissime opere prestate dai musei di Torino, Firenze, Napoli e dall’Accademia di Brera.

L’esposizione fa dialogare le opere di Canova presenti nella villa con repliche di età romana di sculture greche attribuite a Fidia

«La mostra invita il pubblico a intraprendere un inedito percorso alla riscoperta dei due autori - spiegano gli organizzatori -. L’esposizione pone a confronto le opere originali di Antonio Canova presenti nel museo con repliche di età romana di sculture greche attribuite a Fidia. Una sezione è dedicata al tema dell’ “Amazzone”, con la figura femminile interpretata da Fidia per il famoso concorso per la miglior statua da collocare nell’Artemision di Efeso che vide il maestro ateniese in sfida con i più grandi scultori del suo tempo, tra cui Policleto e Cresila. È un pezzo eccezionale il torso delle collezioni dei Musei Reali di Torino: si tratta dell’Amazzone ferita realizzata in basanite verde, materiale assai difficile da lavorare, raro e molto prezioso estratto». La complessità dell’opera di Fidia era ben nota a Canova attraverso i Colossi di Montecavallo sulla Piazza del Quirinale a Roma, oltre che da incisioni, calchi e frammenti antichi. «Il potere di fascinazione dell’antico rivive nell’interpretazione del Maestro del neoclassicismo in una visione nuova, moderna e universale, che la mostra ha l’obiettivo di mettere in luce».

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