C’è un “David” comasco:
per il trucco di Favino-Craxi

La lariana Federica Castelli premiata per “Hammamet” di Gianni Amelio

Il David di Donatello arriva anche a Como con il meritatissimo riconoscimento per il miglior trucco a Federica Castelli, che ha ricevuto la statuetta assieme ad Andrea Leanza e a Luigi Ciminelli per il make up che ha permesso a Pierfrancesco Favino di trasformarsi, letteralmente, in Bettino Craxi per il film “Hammamet” di Gianni Amelio. Il progetto, ideato dall’esperto Leanza, saronnese che si è rivelato un vero grande talento del trucco moderno, ha comportato un lungo periodo di studio.

«Naturalmente ci siamo documentati raccogliendo tantissime immagini, alcune ci sono state fornite dalla produzione, altre dallo stesso Favino, così come i filmati per avere dei modelli da seguire. C’è stato in lungo studio preliminare per poi realizzare gli stampi e le protesi di ogni parte del volto, comprese le labbra, le palpebre, sono nove pezzi oltre ai capelli, alle sopracciglia e anche ai denti».

Per questo film Federica Castelli, partita da Como con la scuola per videomaker Dreamers, è stata prosthetic make-up key artist, workshop coordinator, painter e hairpuncher (duecento capelli da impiantare uno a uno sulla calottina cranica in silicone, ogni giorno).

Collabora con Leanza dal 2016: da “La pelle dell’orso” di Marco Segato, per poi lavorare a “Resident Evil 6”, al remake di “Suspiria”, “Il primo Re”, “Il traditore”, dove era avvenuto il primo incontro con Favino, e “Amundsen”.

A coronamento di questa prima parte di carriera, giunge un riconoscimento importante come il David, l’Oscar italiano.

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