Como, con Patrucco
abbraccio a Brassens

“AbBrassens” è il titolo della serata che festeggia il centenario della nascita di Brassens: oggi, domenica 14 novembre, sul palco dell’Officina della Musica di via Giulini

“AbBrassens”, che Alberto Patrucco ha scritto in collaborazione con Laurent Valois e pubblicato per Paginauno è una “non – biografia” di Georges Brassens ed è il frutto dell’intenso ed emozionante percorso compiuto dall’attore brianzolo tra le parole e la musica di un artista unico, dotato di genialità e ironia senza eguali.

Un viaggio alla ricerca dei tanti tesori presenti nell’opera del grande “pornographe du phonographe” francese. Un percorso che mette in risalto la sorprendente sintonia con il presente e che, a dispetto del tempo, ci restituisce tematiche attuali ancor oggi.

Uno stile inconfondibile, il suo, elegante e ricercato, una forma poetica meticolosa e severa, dove non si avverte traccia di tecnica scolastica né si ostenta l’enorme bagaglio culturale dell’autore. Su ogni parola e nota aleggia il suo personalissimo e inconfondibile tratto ironico, un’ironia talvolta evidente, talora sottile e tutta da scoprire. “AbBrassens” è anche il titolo della serata che festeggia il centenario della nascita di Brassens: sul palco dell’Officina della Musica di via Giulini 14B, Patrucco interpreterà questa sera, domenica 14 novembre dalle 21, i brani più vicini alla propria sensibilità.

Ha dedicato due album all’arte di “tonton Georges”: “Chi non la pensa come noi” e “Segni (e) particolari”, quest’ultimo realizzato assieme alla bravissima Andrea Mirò, oltre ad avere attinto al repertorio del grande francese anche per il progetto “Necrologica”.

Anche se c’era stato un momento in cui aveva sfiorato la carriera musicale (un raro 45 giri resta a testimonianza), la vita di Patrucco si è poi decisamente incanalata verso il teatro, il cabaret. E ha trovato poi uno sfogo in quelle trasmissioni televisive che ne hanno messo in mostra una vis comica irrefrenabile, venata di un certo cinismo e anche di qualche incursioni in quelle zone dove pochi si permetterebbero di scherzare.

Tutti tratti, questi, assolutamente in comune e in linea con Brassens che, racconta, aveva conosciuto grazie a uno zio canadese francofono, ancora prima di entrare a contatto con le belle traduzioni in italiano di Fabrizio De André e di quelle, particolarissime e irresistibili, in dialetto meneghino di Nanni Svampa.

È stato Sergio SecondianoSacchi del Club Tenco a spingere Patrucco a tradurre quelle che neppure quei due mostri sacri avevano voluto toccare ed ecco, ora, anche un libro a testimoniare definitivamente questo connubio. Ospiti di riguardo altri due artisti nostrani folgorati sulla via di Sète. Luca Ghielmetti ha suonato per tanti anni con Giorgio Conte, ha collaborato con Enrico Ruggeri, è stato spesso accostato a Tom Waits, ma è un brassensiano di lungo corso. Gian Battista Galli dei Sulutumana, invece, solo recentemente si è accostato alle traduzioni del grande maestro e, visti i risultati, c’è da sperare che continui su questa “cattiva strada”. Contributo soci Acli ArteSpettacolo a 13 euro, possibilità di cenare con servizio al tavolo dalle 20 alle 21, servizio bar sempre disponibile, prenotazione consigliata tramite WhatsApp al 349/280.39.45.

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