Il racconto di un libro salvato dal fuoco

Narrativa Nel romanzo “Tra le pagine” di Hugo Hamilton la voce narrante è proprio quella di un volume. Sfuggito al rogo della letteratura “decadente” voluto dai nazisti, il testo “osserva” e descrive chi lo legge

Maggio 1933, Berlino. A Opernplatz c’è un gran trambusto, un forte odore di bruciato si mischia a urla di cieca gioia, folli sorrisi spiritati contrastano con bocche chiuse e occhi sbarrati, impotenti davanti a quello che sta accadendo. Intervenire vorrebbe dire essere perseguitati, forse morire. Studenti militanti nazisti stanno cercando, sequestrando e bruciando tutti i libri ritenuti inadatti al solido radicamento dell’ideologia.

È il 10 maggio, siamo davanti alla più grande “Bucherverbrennungen” della storia. Vengono gettate tra le fiamme storie, personaggi ed emozioni, semi impalpabili che potrebbero germogliare e creare nelle menti coscienza critica o chissà, semplicemente regalare un sogno. I sognatori sì sa, sono pericolosi per il sistema, in ogni epoca. Vivaci colori su uno scenario grigio di cupa rassegnazione.

Un libro che ricorda ogni impronta delle mani che hanno girato le sue pagine e ripensa con emozione a tutti gli occhi affamati di curiosità che lo hanno letto

Bruciano le parole di Ernest Hemingway accanto a quelle di Jack London. Bruciano gli scritti di Karl Marx appoggiati su quelli di Marcel Proust. Bruciano le opere di Bertolt Brecht e di Thomas Mann. Non brucia “La ribellione” di Joseph Roth, il libro viene infatti nascosto nel bavero di un cappotto da un impavido giovane. L’opera e il mondo che contiene sono salvi. “Tra le pagine” di Hugo Hamilton racconta la storia della fuga di un libro dalle fiamme dell’ignoranza, e la particolarità del romanzo sta nel fatto che a raccontare questa avventura, è proprio lui, il libro.

Una lettura dedicata a chi i libri li ama, incondizionatamente. A chi non esce mai di casa senza un libro in borsa, a chi non riesce a entrare in una libreria e a uscirne a mani vuote, a chi mentre progetta un viaggio pensa «che libro mi porto?»

Un libro che ricorda ogni impronta delle mani che hanno girato le sue pagine e ripensa con emozione a tutti gli occhi affamati di curiosità che lo hanno letto. I libri parlano? Ci osservano? In questo romanzo sì.

 Una lettura dedicata a chi i libri li ama, incondizionatamente. A chi non esce mai di casa senza un libro in borsa, a chi non riesce a entrare in una libreria e a uscirne a mani vuote, a chi mentre progetta un viaggio pensa «che libro mi porto?». Una prospettiva singolare quella del libro. «La mia attuale proprietaria, ha l’abitudine di gettare le sue cose nella borsa alla rinfusa. Di norma prende il cellulare. Come può un libro competere con un aggeggio tanto intelligente? Conosce la sua mente e modella le sue decisioni. Fa tutto quello che faceva un tempo un libro. Si comporta come un romanzo incompiuto, in continua evoluzione, cercando di indovinare le sue paure peggiori e i suoi sogni più sfrenati». 

C’è una copia del diario di Anne Frank sugli scaffali e lì sembra al sicuro. Non ha più bisogno di nascondersi in soffitta. Ormai ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Il rogo pubblico di una sola copia, non potrà tapparle la bocca. Mai

La vicenda scritta da Hamilton inizia all’epoca del nazismo e arriva fino ai giorni nostri, il libro passa di generazione in generazione, tramandato come un prezioso gioiello di famiglia, racconta l’amore, le incertezze, i sogni dei suoi diversi proprietari, comunica con gli altri libri senza diventare fantascienza, nell’ultima pagina qualcuno ha disegnato a matita una mappa del tesoro. 

«Recentemente sulla piazza principale, nel punto esatto dove i libri erano stati bruciati nel maggio del 1933, un individuo intriso d’odio, ha voluto cospargere di benzina il diario di Anne Frank e dargli fuoco. Qui accanto a me i libri sono stipati fino al soffitto. C’è una copia del diario di Anne Frank sugli scaffali e lì sembra al sicuro. Non ha più bisogno di nascondersi in soffitta. Ormai ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. Il rogo pubblico di una sola copia, non potrà tapparle la bocca». Mai.

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