«Ma che bello l’applauso
di comaschi e turisti»

Fedora Sorrentino, presidente di Teatro Sociale Aslico, traccia un bilancio molto lusinghiero del Festival “Como città della Musica”

Una risposta incredibile che ci ripaga dell’impegno profuso in tutti questi anni e che ci riempie di entusiasmo per il futuro». Con queste parole, Fedora Sorrentino, presidente di Teatro Sociale Aslico traccia il bilancio finale a proposito del Festival Como Città della Musica, la cui XII edizione si è conclusa sabato scorso.

Fedora, ora che il sipario è calato sul programma estivo 2019, quali conclusioni possiamo trarre?

Siamo tutti molto soddisfatti dell’andamento del Festival “La notte che resta”. Il successo di tutti gli appuntamenti, a partire da La Traviata, è il segno di un radicamento e di un legame stabile che si è creato con la città. Il risultato non è merito solo del lavoro di quest’anno, ma è il frutto di un cammino e di uno sforzo costanti. Oggi, per il pubblico di comaschi e di turisti il Festival Como Città della Musica è un punto di riferimento dell’estate.

Parliamo di numeri…

Le presenze al Festival sono state circa diecimila, distribuite nei vari appuntamenti. La parte del leone la fa (e ne siamo molto felici) “La Traviata” di Giuseppe Verdi che, nelle tre serate, ha totalizzato oltre tremila spettatori, con costante sold out e continua richiesta di biglietti da parte del pubblico.

Una conferma che il progetto dell’opera all’aperto funziona…

Mentre assistevamo, prima del debutto, alla sempre più pressante domanda da parte del pubblico, scherzando, ho detto allo staff, che il merito non è nostro, ma di Verdi, l’autore dell’opera più famosa al mondo. Questo però è vero solo in parte, perché ad essere premiato è il progetto che vuole essere inclusivo e attrae l’attenzione.

Ancora una volta, infatti, un ruolo importante lo hanno giocato i coristi di 200.Com…

Sono sempre più coinvolti e consapevoli. Io ho visto i loro occhi durante le prove e al debutto. Occhi in cui si leggeva la passione unita ad un grande senso di responsabilità. Oggi, ognuno di loro è Aslico ed è ambasciatore del nostro modo di intendere l’opera. Dobbiamo molto anche a tutti coloro, sponsor compresi, che hanno creato interesse intorno all’evento.

E gli altri appuntamenti?

Abbiamo fatto delle scelte coerenti con la dimensione turistica che Como ha assunto negli ultimi anni. Il programma era pensato per un pubblico eterogeneo e anche per garantire momenti di intrattenimento di qualità, con un po’ di leggerezza.

Insomma, per momenti di festa?

Esattamente e direi che la festa c’è stata in diverse occasioni. Basti pensare all’appuntamento conclusivo con “La lunga notte del tango”, quando l’arena è stata trasformata in una pista da ballo per una vera milonga. In pochi avrebbero scommesso su una così folta ed entusiastica partecipazione.

Quale la provenienza del pubblico, in generale?

Molto folta, come ovvio, la presenza di comaschi ma sempre più numerosi sono i turisti, anche moltissimi stranieri. Di questo bisogna tenere sempre più conto, nel pensare all’offerta. Tutti però si sono dimostrati collaborativi e partecipi. Nella serata dedicata a “The legend of Morricone”, abbiamo dovuto sospendere per circa trenta minuti, a causa della pioggia. Un tempo ci sarebbe stato il fuggi fuggi… Invece gli spettatori hanno atteso pazientemente, anche grazie all’empatia del direttore d’orchestra, dimostrandosi coinvolti e consapevoli.

Come sempre, il festival ha visto moltissimi appuntamenti collaterali…

Sempre molto frequentati con punte di settecento spettatori. Per noi, questi eventi Intorno al Festival sono anche un modo per proporre delle chicche, di qualità, come ha dimostrato anche il programma 2019.

E per il prossimo anno, ci sono già idee?

Dopo un esito così positivo si sente il desiderio di ributtarsi subito nella mischia, ma programmare sull’onda dell’entusiasmo non è sempre positivo. Certamente la formula resterà questa.

E ora, l’appuntamento è a settembre, per la Stagione Notte…

Una stagione che si aprirà con la sfida del “Guglielmo Tell”, un’opera bellissima su cui puntiamo molto. E poi tanti eventi ad hoc come la presenza di Maurizio De Giovanni, con un lavoro dedicato alla luna, in esclusiva per noi. Non posso non citare l’appuntamento con la danza di Carolyn Carlson e i festeggiamenti del 31 dicembre, con spettacolo e cenone sul palcoscenico.

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