Mattia Franceschini:
«Pronti per i concerti,
comaschi aspettateci»

Componente storico del gruppo Rumba De Bodas, che comprende anche il lariano Alessandro Orefice

Mattia Franceschini è uno degli storici componenti dei Rumba De Bodas, gruppo nato a Bologna nel 2008 che, negli anni, ha conquistato anche Como.

Una “quota” comasca è anche nella formazione: si tratta di Alessandro Orefice, batterista del gruppo. Il caratteristico sound – fatto di ska, funk, latin vibes, swing - della band è riconoscibile nei tre album pubblicati - “Just Married” (2012), “Karnaval Fou” (2014) e “Super Power” (2018) – e negli ultimi singoli.

Tanti i progetti in cantiere – insieme all’uscita di alcuni brani nuovi – a conferma di un’attività di lungo periodo, con alcuni cambi di formazione: a quando risale la nascita dei Rumba de Bodas e come state crescendo?

Per il bassista Giacomo Vianello Vos e io - che facciamo parte dei Rumba dall’inizio - i primi “sprazzi” risalgono alle scuole superiori, ossia agli anni tra il 2007 e il 2008. Fatti due conti – ed essendo trascorsi quasi quindici anni - metà della mia età è trascorsa nei Rumba. Ad oggi la formazione è piuttosto solida: la cantante, Rachel Doe, è con noi da tempo e con lei abbiamo inciso già “Super Power” nel 2018; recentemente si è aggiunta a noi una nuova sassofonista, Kim Gianesini. Completiamo il gruppo io, alle tastiere e synth, Alessandro Orefice alla batteria e Pietro Posani alle chitarre e al basso: quest’ultimo – anche lui arrivato un paio di anni fa - ha dato una bella spinta nella stesura dei brani e ci sta aiutando nella nostra evoluzione.

Como è da anni una città che vi ama molto: i fan - comaschi e non - cosa devono aspettarsi o sperare per i prossimi mesi?

Abbiamo in programma l’uscita di qualche nuovo brano, che andrà ad unirsi a quelli pubblicati negli ultimi due anni (“Rimini Minivan” e “Isole” nel 2021, “Ciao mare” e “Krabu “nel 2022, ndr). Essendo cambiati noi – per crescita personale e modifiche nella formazione – la musica è meno caciarona e più “di sostanza”, ma i ritmi ballabili restano perché questa è la nostra linea. Con l’ultimo brano allo stesso tempo torniamo ai ritmi africani che abbiamo già rispettato, ma cambiando l’approccio e il risultato.

A Como vorremmo tornare a suonare,; ci piacerebbe riproporre un nostro concerto: per diversi anni è stata una sorta di nostra “succursale” proprio grazie ad Alessandro, che ci ha portato per la prima volta lì.

Nelle scorse settimane i Rumba de Bodas sono stati impegnati anche in una sfida importante, quella con il contest 1Mnext, format ideato e prodotto da iCompany, società organizzatrice del concertone del Primo Maggio promosso da Cgil, Cisl e Uil. L’esito non è stato quello sperato, ma l’esperienza si è rivelata molto emozionante.

Quest’anno abbiamo deciso di partecipare al contest – che permette la partecipazione al Concerto del Primo Maggio ai primi tre classificati – dopo alcuni anni in cui lo avevamo mancato; tra le centocinquanta canzoni frutto della prima “scrematura” è stata selezionata anche la nostra e siamo poi arrivati tra i dieci finalisti. Lo scorso 23 aprile siamo stati a Roma per un’esibizione a porte chiuse con la giuria, ma purtroppo non è andata – anche se un po’, data la nostra esperienza - ci contavamo.

Quali sono i programmi per l’estate e i prossimi mesi?

Stiamo aggiornando man mano il calendario delle date dei live: lo scorso mese di aprile abbiamo fatto un tour in Emilia Romagna e da giugno torneremo sicuramente in Germania, forse anche in Francia e in diverse zone del Sud Italia. Da questo punto di vista ci piacerebbe stabilire più conessione con l’Italia, perché ci sono alcune zone in cui non siamo ancora arrivati, mentre più facilmente andiamo e torniamo spesso all’estero. In tutti i casi, però, sarà un anno strano per via delle tante sovrapposizioni di eventi dovuti anche ai recuperi del 2020 e 2021.

I fan possono nel frattempo seguire i Rumba de Bodas sui canali social – Facebook, Youtube, Instragram – oltre che sulle piattaforme di musica digitale.

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