I primi 50 sono (quasi) immuni
Ieri hanno ricevuto la seconda dose

Como: somministrato il farmaco a medici e sanitari che l’avevano avuto il 27 dicembre. Tra una settimana sarà efficace al 95%. Spata: «Un sollievo». I primari: non si deve avere timore

Ieri l’Asst Lariana ha somministrato al seconda dose del vaccino Pfizer ai primi 50 medici e infermieri vaccinati il 27 dicembre scorso per l’avvio simbolico della campagna anti Covid. Adesso un piccolo plotone di camici bianchi comaschi può davvero dirsi immune. «Forse lo ero già essendomi ammalato nella prima ondata – commenta Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como – comunque la risposta del sistema immunitario entra in azione dopo circa una settimana dalla seconda dose. Per durare, si spera, almeno un anno, tra i nove e i dodici mesi anche se ancora non c’è certezza. Essere vaccinati per noi sanitari è sicuramente un sollievo, ci mette in condizione di lavorare con più tranquillità continuando comunque ad utilizzare tutte le precauzioni del caso. È rasserenante anche per i nostri pazienti».

Più vaccini disponibili

Quanto ai ritardi nelle forniture dei vaccini Spata non sembra preoccupato. «È un ostacolo che si è presentato questa settimana – dice il dottore – ma nei prossimi giorni i vaccini di Moderna e dal prossimo mese l’arrivo di AstraZeneca permetteranno anche a noi medici di somministrare le dosi ed estendere davvero la campagna». Moderna ed AstraZeneca non necessitano infatti di temperature glaciali per la conservazione e possono essere gestiti in un normale ambulatorio.

«L’importante è raggiungere il prima possibile quanta più popolazione possibile – dice Maurizio Bignami, primario di Otorinolaringoiatria – solo così sconfiggeremo davvero il virus. Servono tante dosi e altri vaccini, oltre a un cambio nel pensiero, ancora troppo comune, di chi crede a torto che questi presidi siano pericolosi. Quando, invece, sono l’unica soluzione per uscire dalla pandemia».

«È fondamentale farlo»

Per i prossimi mesi serviranno comunque responsabilità, mascherine e distanza. «Dopo la prima vaccinazione l’efficacia è al 60% e una settimana dopo la seconda sale al 95% - spiega Giampiero Grampa, primario di Neurologia – noi medici siamo privilegiati, è una bella sensazione, ma siamo protetti perché al servizio dei pazienti da curare. Lo scopo vero di un vaccino si ottiene però difendendo il 70%, l’80% della popolazione». C’è comunque soddisfazione tra i sanitari comaschi. «Speriamo che il vaccino ci possa aiutare a risolvere una situazione di cui ancora non vediamo la fine» commenta Marco Paiella responsabile per Como del 118. «Credo fortemente nella vaccinazione, dice Carla Longhi, primario del reparto di Cure palliative e dell’hospice - e spero che questo ci permetta di riconquistarci una vita più libera». «Vaccinarsi è fondamentale – riflette Manuela Soncin, caposala del Pronto soccorso del Sant’Anna - mi auguro ci sia un’adesione importante». S. Bac.

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