I ventenni dicono sì
alla vaccinazione
«Noi siamo pronti»

Prenotazioni possibili fino ai 16 anni. Per molti è la fine di un incubo e il ritorno alla normalità. «Vogliamo poter contribuire all’immunità di gregge»

Alcuni lo hanno aspettato per mesi, altri invece potrebbero non essersi posti il problema, il momento però è alle porte e anche i giovani under 30 iniziano a pensare al vaccino.

Apriranno il 2 giugno le iscrizioni per i giovani lombardi e ieri per le strade di Como alcuni di loro hanno rivelato cosa decideranno. Prevalgono i sì, anche se con qualche timore, inevitabile quando ci si trova a che fare con qualcosa di nuovo. «Sì mi vaccinerò, soprattutto per contribuire a creare l’immunità di gregge» racconta Maddalena Colombo, aggiungendo che il timore nei confronti del vaccino resta, nonostante sia, sottolinea con una certa ironia, «paragonabile a quello di essere investiti da un’auto». L’esperienza di un parente malato in forma piuttosto grave nei mesi scorsi potrebbe in parte averla convinta ancora di più a dare il proprio contributo nella lotta al covid.

Studio e volontariato

Sì anche per Marta De Ascentis, che mentre accoglie i clienti all’entrata de “Il Caffè dei Viaggiatori” racconta di avere più ansia per la maturità che per il vaccino: «Mi vaccinerò anche perché sono volontaria di Croce Rossa e, pur essendo già in servizio, non ho fatto ancora alcuna dose di vaccino perché ho iniziato da poco». Consapevole anche lei dell’importanza di vaccinarsi per la tutela altrui, oltre che propria, Marta era pronta già da tempo a sottoporsi al vaccino, quando fosse venuto il suo momento.

Alle soglie della maturità altre due giovani che guardano con fiducia alla possibilità di vaccinarsi. Laura Donegana sogna di potersi finalmente spostare senza doversi sottoporre a continui tamponi. Maia Frigerio invece guarda ancora oltre, all’autunno, quando inizierà a frequentare l’università a Venezia e togliersi il pensiero del contagio, almeno per un certo periodo, sarà un sollievo. Entrambe rivelano di non avere particolari timori nei confronti della vaccinazione: «Non abbiamo alcuna motivazione per non farlo».

Divergono dalle loro invece le opinioni di Brian Battistini e Kevin Di Franco, di 20 e 19 anni. I due amici, mentre presenziano alla manifestazione di piazza Cavour a sostegno del Ddl Zan, si mostrano decisamente più ritrosi di fronte alla prospettiva della vaccinazione.

Qualcuno è contrario

Nessun sollievo nell’udire la data del 2 giugno per Brian, che non ha alcuna intenzione di vaccinarsi: «Penso proprio che non lo farò, d’altra parte si sono già vaccinate molte persone più grandi, quindi non sento l’esigenza di farlo anche io». Poche le preoccupazioni da parte sua anche rispetto all’estate imminente, quando sarà più facile incontrarsi e quindi venire a contatto con la malattia. «Anche se - aggiunge - non trovo giusto che ci siano limitazioni agli spostamenti per chi non è vaccinato». Più titubante Kevin, che non ha ancora preso in considerazione a fondo la scelta davanti a cui si troverà tra meno di un mese, anche se la propensione sembra essere simile a quella dell’amico. Nonostante tutto, l’aria che si respira tra i giovani è di grande speranza e voglia di tornare, appena sarà possibile, a una situazione più vicina alla normalità. E se anche qualcuno non sente l’urgenza del vaccino, restano in tanti a sperare di riceverlo presto, sia per liberarsi della responsabilità di eventuali contagi a familiari più a rischio, sia per potersi, finalmente, godere una serenità a lungo accantonata.

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