Porto, cantiere Csu da finire in 15 giorni
Ma non ci crede nemmeno il sindaco

La società comunale ha continuato a garantire sull’ultimazione entro il 30 giugno - Landriscina: previsioni ottimistiche per quello che ho visto. E la questione finisce in consiglio

Como

Pescatori e diportisti, con il passare dei giorni senza vedere ancora nessuno lavorare al nuovo porto di Sant’Agostino, sono sempre più arrabbiati. Dalla Como Servizi Urbani, società interamente partecipata del Comune, ancora martedì ribadiva quanto già detto il primo giugno dal presidente Renato Acquistapace e cioè che «le informazioni in nostro possesso prevedono la chiusura del cantiere confermata al 30 giugno. Nessuno ha formalizzato ritardi».

Ma nel frattempo non si è mosso nulla all’inizio di viale Geno e restano 15 giorni per finire lavori di fatto quasi mai partiti (fatti salvi alcuni scavi dai quali sono emersi problemi legati al fondale). La stessa Csu aveva detto testualmente che sono previste «la realizzazione di uno scivolo per l’accesso ai nuovi pontili mediante una passerella; l’applicazione delle travi sulla parete del molo; la sistemazione del parapetto della passeggiata » e stimato il tempo necessario in «15 giorni lavorativi». E ancora: «Le lavorazioni per l’installazione del pontile galleggiante dovrebbero durare una settimana dalla consegna delle strutture per le quali l’impresa ha stipulato un contratto direttamente con l’azienda fornitrice». Visto il calendario i ritardi sono da mettere in conto, ma al momento nessuno li ha quantificati ed è anche per questo che i proprietari delle barche (tutte di piccole dimensioni) sono furibondi perché da un lato la stagione è iniziata e si trovano a pagare le spese per il rimessaggio (che non sono economiche) e, dall’altro, iniziano a temere di poterle mettere in acqua ad agosto inoltrato, quando ormai è quasi ora di toglierle di nuovo.

A non credere più alle previsioni anche il sindaco Mario Landriscina: «Per quello che vedono le previsioni di fine lavori il 30 mi sembrano ottimistiche e io non dico bugie. Csu è stata sollecitata, credo che abbia avuto delle difficoltà con i lavori, ma si tratta di un cantiere che seguono loro».

Il caso arriverà comunque nelle prossime ore (mercoledì sera per la precisione) in consiglio comunale. A sollevarlo la consigliera del gruppo misto Ada Mantovani, che già nei giorni scorsi aveva espresso «grosse perplessità». «A 15 giorni dalla data di fine lavori che, di fatto, non sono mai partiti - dice Mantovani - è necessario avere informazioni precise sui motivi del ritardo e se i problemi sono riconducibili alla progettazione o all’esecuzione». La consigliera chiama in causa Csu e il Comune: «Chiederò di sapere da quando e in quante occasioni Csu ha chiesto delucidazioni all’azienda e inoltre se e in che misura l’amministrazione comunale, trattandosi di una società partecipata, si sia attivata per controllare quello che sta accadendo. Non si può certo aspettare la data ipotetica di fine lavori per adottare eventuali misure». E chiude ribadendo che «questi errori, evidentemente anche di programmazione di un cantiere di questo tipo nel periodo meno idoneo, stanno creando problemi e disagi anche ai taxi boat e a comaschi che, magari, volevano trascorrere qualche giornata al lago in barca dopo mesi di limitazioni e che ora si ritrovano senza poterlo fare e, in più, con i costi di deposito».

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