Via i posti a raso con nuovi autosili
Candidati divisi sui nuovi parcheggi

Fa discutere il piano di Barbara Minghetti - Rapinese: «Contro il caos creerò mille spazi in più» - Molteni: «No all’Ippocastano» - Bartolich: «Altre idee»

Fa discutere la proposta del candidato sindaco Barbara Minghetti (lista Minghetti la svolta civica, Pd, Europa Verde, Agenda 2030, Como Comune) di togliere i parcheggi a raso per portare le auto negli autosili di nuova costruzione (su tutti uno all’Ippocastano) liberando così spazio per piste ciclabili e corsie preferenziali dei bus, oltre alla creazione di una linea di trasporto pubblico circolare tra i diversi silos.

Stroncatura netta e non senza stoccate, arriva da Alessandro Rapinese , candidato per la lista civica “Rapinese sindaco che parla di «progetti senza né capo né coda» e nel merito dice: «Creerò mille nuovi posti auto, da aggiungere agli esistenti, tra Ticosa ed ex Stecav e qualche altro centinaio tra Tavernola e Ippocastano e ovunque sarà possibile. Più posti auto, meno caroselli, meno caos e meno inquinamento. Gli unici che toglierò, solo dopo l’arrivo dei nuovi mille, saranno quelli dei residenti in piazza Perretta e piazza Volta e li sposterò nel nuovo autosilo nell’ex Stecav. In piazza Perretta fiori, frutta, km zero e mercatini a più non posso». Poi rilancia un suo storico cavallo di battaglia: «Toglierò anche alcuni posti auto a Palazzo Cernezzi, quelli per i politici, e li destinerò ai cittadini che avranno prenotato un appuntamento per sbrigare scartoffie o fare la carta d’identità. Quando i politici dovranno cercare un posto auto prima di venire in consiglio, problema che Minghetti non ha avuto non essendo mai venuta, capiranno la vita d’inferno che fanno i cittadini con l’esiguo numero di parcheggi attuale».

Dal canto suo Giordano Molteni , candidato del centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Verde è popolare) parte dal presupposto che, per tutti i candidati, «l’obiettivo principale debba essere quello di rendere sempre più vivibile Como». Sul traffico dice: «Esiste un Piano generale del traffico che a breve questa amministrazione porterà in consiglio e, pertanto, la prima cosa da fare è acquisirlo, anche nell’ottica di non sperperare soldi pubblici, se è stato fatto un buon lavoro». Poi, nel merito, boccia l’ipotesi autosilo all’Ippocastano: «Vorrei vedere bene la soluzione perché faccio presente, anche per esperienza personale, che al di là della strada lungo il Cosia c’è un posteggio che mi sembra ampiamente inutilizzato e che, a breve, verranno aperti altri parcheggi in via Moro, oltre al previsto raddoppio di via Sirtori. Mi risulta inoltre che siano stati accantonati finanziamenti per una viabilità interna di collegamenti con bus elettrici».

Infine Adria Bartolich (Citas, Comitato Assemblee popolari) che dice: «Non ho alcuna ostilità preconcetta, ma la prima cosa da fare è capire cosa crea questi flussi di traffico, visto che ci sono in alcuni orari e in alcuni momenti dell’anno. Si deve lavorare sui centri attrattori di traffico, ad esempio gli uffici, tutti in convalle cercando di decentrare nelle zone esterne, anche a vantaggio dei cittadini. Poi uno dei grossi problemi di Como è il traffico di attraversamento che non si risolve con i parcheggi, ma con altre misure». Bartolich aggiunge anche «l’uso della bicicletta non va mitizzato poiché, a parte la convalle, una persona normale non può pensare di usarla per andare a Camerlata» e che «quando si parla di autosili bisogna anche pensare alla tariffe e al fatto che se uno deve portare la spesa non è che può fare chilometri a piedi. Dico no a una città a misura di ricchi, serve equilibrio».

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