Economia lariana, quanti segni meno. Bene solo l’occupazione e il turismo

Il report In calo nel Comasco il numero delle imprese, gli investimenti e il valore dell’export - In frenata l’inflazione, ma l’aumento dei prezzi, negli ultimi due anni, ha superato il 13%

In Lombardia le prospettive di crescita per il 2024 sono notevolmente peggiorate: secondo il primo focus sull’andamento dell’economia regionale realizzato dal centro studi Sintesi per la Cna Lombardia, il Pil dovrebbe crescere solamente dello 0,8%. La stima è nettamente inferiore rispetto a quelle dello scorso ottobre, dove si prevedeva una crescita dell’1,3%.

Nell’area lariana, brianzola e valtellinese i cinque fattori economici monitorati a livello provinciale nel 2023 sono in gran parte in negativo se confrontati con i livelli del 2019, prima della pandemia. Il totale delle imprese, il numero di imprese artigiane, l’export, i prestiti alle imprese e l’inflazione sono tutti denotati dalla tendenza negativa per la provincia di Como: -0,5% il totale delle imprese (42.316 nel 2023), -4,1% le imprese artigiane (14.768), -0,6% l’export (4.817 milioni di euro da gennaio a settembre), -10% i prestiti alle imprese (6.594 milioni), e infine sale l’inflazione, del 5,2%. A Lecco va meglio solo l’export, +2% con 4.459 milioni, mentre sono in negativo il numero di imprese (22.465, - 2,2%), le imprese artigiane (8.171, -4,1%), i prestiti (4.333 milioni, -10,1%), e l’inflazione è salita del 5,7%. Positivi invece i dati sull’export a Sondrio e a Monza e Brianza, rispettivamente +9,3% (781 milioni nel 2023) e +8,9% (10.266 milioni).

Complessivamente a livello regionale hanno rallentato anche la crescita dei consumi, ferma all’1,2%, e degli investimenti, 0,1%, a causa del costi di finanziamento più alti, delle condizioni più rigide di accesso al credito e dell’esaurimento degli effetti legati agli incentivi nell’edilizia.

Anche la crescita dell’inflazione ha fatto la sua parte. In Lombardia ha rallentato nell’ultimo trimestre, +0,9% lo scorso dicembre rispetto allo stesso mese del 2022, ma considerando l’intero 2023 i prezzi sono aumentati del 5,5%. Sommati al 7,8% di aumento nel 2022, si traduce in un aumento del 13,7% in soli due anni. Alimentari e bevande hanno subito gli aumenti più importanti, del 9,1% in media, seguiti dai servizi ricettivi e ristorazione, 7,4%, e dai mobili e beni per la casa, 6,1%.

Per quanto riguarda le esportazioni, in Lombardia sono cresciute mediamente dell’1,6% da gennaio a settembre 2023 rispetto al 2022, ma la situazione è piuttosto differenziata tra le diverse province. Como è tra quelle in cui sono diminuite, esattamente dello 0,6%, al contrario di Lecco, Monza e Sondrio, dove la crescita rispettivamente è stata del 2%, dell’8,9% e del 9,3%.

 «Siamo soddisfatti del dato sui flussi turistici - afferma Pasquale Diodato, presidente della Cna Lario e Brianza - Tra gennaio e ottobre 2023 le presenze in Lombardia sono arrivate a 44 milioni di persone, con un incremento del 25% rispetto al 2019. La qualità delle produzioni artigiane è uno dei fattori che rende la Lombardia un territorio attrattivo». L’occupazione e il turismo sono tra le note positive. Nei primi nove mesi del 2023 gli occupati sono stati 76 mila in più, pari all’1,7%, rispetto allo stesso periodo del 2022, e sono concentrati nei servizi (+2,6%) e nel settore commercio-alberghi-ristoranti (+5,3%).

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