Galimberti: «Sforzo massimo per aiutare le imprese: a bilancio 4,5 milioni»

Intervista a Marco Galimberti, presidente della Camera di commercio Como-Lecco sui riusltati del 2023 e i prossimi tre mesi prima della scadenza del mandato

Innovazione e digitalizzazione, sostenibilità, internazionalizzazione, orientamento e formazione. Ruota intorno a questi quattro macro punti di riferimento la strategia che ha informato l’azione del presidente della Camera di commercio Marco Galimberti e della sua giunta.

Alle spalle un anno denso di progetti e iniziative, coronato da numeri significativi come gli oltre 2 milioni erogati a titolo di contributi a favore di 192 imprese e oltre 500mila euro a sostegno di 70 associazioni/fondazioni culturali.

Una settimana fa la soddisfazione del via libera all’unanimità al bilancio di previsione con l’indicazione, in continuità con il 2023, di 4,5 milioni di euro per il supporto alle imprese in particolare attraverso i bandi e gli accordi di sistema con Unioncamere e Regione Lombardia mentre a marzo, quasi in concomitanza con la scadenza del mandato, ci sarà la promozione a Villa Erba della Borsa internazionale dei laghi.

In cosa si è distinto il ruolo della Camera in questo ultimo anno?

Credo, che su diverse partite, si sia confermato il ruolo di vero e proprio catalizzatore tra le istituzioni locali. Un esempio è il tema delle comunità energetiche su cui, prima ancora che ci fosse un perimetro normativo definito, abbiamo avviato un percorso mettendo in relazione, in collaborazione con Anci, i Comuni, le Province, le associazioni di categoria e tante imprese interessate a questo tipo di opportunità. È stata un’attività preziosa e mi ha fatto piacere che il Comune di Lecco, quando ha deciso di avviare un progetto importante su questo terreno, abbia voluto coinvolgere la Camera riconoscendole un ruolo strategico. Cito anche il lavoro svolto sul Pnrr dove abbiamo supportato economicamente soprattutto i piccoli Comuni che avevano necessità di attivare professionalità esterne per la presentazione dei progetti e il finanziamento di molti di questi ultimi è per noi motivo di grande soddisfazione.

In materia di sostenibilità quali sono le azioni e i risultati ottenuti?

Il Progetto Smart è stato il punto di partenza di tante attività che poi sono state messe in campo. Penso al report semplificato oppure al progetto Refil focalizzato non sulle singole aziende ma sulle filiere produttive. Smart è stato finanziato con i fondi Interreg e c’è la volontà di richiedere ulteriori risorse, in virtù degli ottimi risultati raggiunti. La risposta delle imprese e delle associazioni di categoria è stata al di sopra delle aspettative, c’è una consapevolezza sempre più diffusa su questa materia. Il percorso avviato per la costruzione di un network lariano della sostenibilità sta avendo una risposta importante anche perché ormai si è compreso che risultati significativi possono essere raggiunti solo con una strategia territoriale ben definita. La nostra Camera è diventata un riconosciuto modello, a livello nazionale, su questi temi e non è un caso se altri territori hanno preso come modello alcuni degli strumenti che abbiamo sviluppato.

Un’emergenza, anche nel nostro territorio, è il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. Come si è mossa la Camera?

Il tema chiave è l’orientamento, fa ben sperare la grande risposta di famiglie e ragazzi a Young dove abbiamo avuto la soddisfazione di promuovere uno stand unitario con le due Province e gli Uffici scolastici di Como e Lecco. Credo sia sempre più necessario far sapere ai giovani quanto sia ampio il ventaglio di opportunità offerto a loro dalle imprese. È un lavoro complesso, i risultati si misureranno forse nel medio lungo periodo, ma è necessario insistere per assicurare lo sviluppo del nostro territorio.

Condivide l’idea di creare nell’area del San Martino un polo della formazione tecnica?

È un’ipotesi della Provincia che in linea generale condivido, ovviamente stabilire se la sede migliore sia l’area di San Martino dipende da una serie di condizioni che mi pare siano ancora tutte da valutare.

Cosa è possibile fare per avvicinare circuito della formazione e sistema delle imprese?

In questa materia abbiamo sottoscritto con le Province lariane il Patto territoriale per le competenze e l’occupazione avviando tre progetti operativi. L’obiettivo era una maggiore interconnessione tra servizi per il lavoro, filiera formativa e filiera produttiva.

Come valuta i risultati del brand “Lago di Como-Un mondo unico al mondo”?

Sono circa 600 le imprese concessionarie, si tratta di realtà di vario genere e dimensioni, molte sono imprese artigiane del settore manifatturiero e del resto il progetto del marchio collettivo è nato con l’obiettivo di promuovere tutte le filiere del territorio lariano e candidandosi a rappresentare un elemento unificante delle sue diverse eccellenze. Anche l’area lecchese ha riconosciuto l’importanza del brand “Lago di Como” e la crescita del turismo nell’ultima stagione non ha fatto altro che aumentare questa consapevolezza.

In alcune aree della provincia di Como la crescita del turismo è stata tale che ora, semmai, il tema è come evitare “l’overtourism”. Cosa è possibile fare a livello territoriale?

Anche su questo tema paga la collaborazione. La sfida è rendere più equilibrata la presenza dei turisti sul territorio lariano, sviluppando anche aree meno conosciute o comunque meno frequentate. Il tema è stato affrontato attraverso il Tavolo per la competitività e in collaborazione con le università (Insubria e Politecnico) è stato avviato un percorso per cercare di comprendere quale sarà il posizionamento del nostro territorio sul mercato turistico nei prossimi anni e di conseguenza quali sono le prioritarie linee di intervento che occorrerà attivare.

E nell’area lecchese quali azioni specifiche sono state messe in campo per la promozione del territorio?

Diverse, tra le più significative cito il sostegno e il contributo economico a favore di Euromeet, l’evento continentale dedicato allo svolgimento e allo sviluppo sostenibile degli sport outdoor, di cui Lecco ospiterà la prima edizione in Italia nel prossimo settembre. Attraverso il Tavolo per la competitività di Lecco, accanto ai problemi delle infrastrutture, ritengo sia strategica la creazione di un gruppo di lavoro focalizzato sulle Olimpiadi invernali Milano Cortina: occorre avviare ora un percorso per ottenere ricadute concrete sul territorio.

Considerando l’intero mandato quali sono i risultati di cui va più orgoglioso?

Ho sempre sostenuto che l’aggregazione fosse una grande opportunità per entrambi i territori e abbiamo cercato di dimostrarlo attraverso grande concretezza. Tra i campi in cui sono stati raccolti i risultati più proficui, dico “turismo”, ma dico anche “terzo settore” che pure non aveva mai avuto grande attenzione dalla Camera nel passato. Ho apprezzato, in giunta e consiglio, la disponibilità all’ascolto, la capacità di andare oltre gli steccati, non ricordo un solo provvedimento in cui ci siano stati dissensi riconducibili a logiche territoriali.

Dal punto di vista della “macchina”, l’aggregazione cosa ha comportato?

Abbiamo interpretato lo spirito della riforma, facendo crescere l’efficienza dei servizi e lì dove era possibile creando sinergie e abbattendo i costi. Oggi i nostri collaboratori sono distribuiti in modo uniforme sulle tre sedi (Como, Lecco e Cantù) e non uno di loro è stato trasferito nelle more della fusione.

E su cosa invece c’è rammarico per non avere raggiunto gli obiettivi?

Un po’ di rammarico c’è sui diversi segnali lanciati per sottolineare l’emergenza del territorio soprattutto a livello di infrastrutture. Risposte concrete non ne abbiamo avute, forse arriveranno in futuro considerati i tempi della politica.

In concomitanza con la scadenza del mandato ci sarà la Borsa internazionale dei Laghi. Qual è il valore di averla portata a Como?

Nel 2024 il nostro territorio ospiterà un altro importante evento in chiave turistica e di promozione del brand lago di Como, vale a dire la “Borsa internazionale dei Laghi del Nord Italia”, che nell’anno in corso si è tenuta dal 23 al 26 marzo tra Stresa e Verbania, con 80 buyer selezionati provenienti da tutto il mondo «che hanno ascoltato e preso nota non solo dei servizi, ma anche dell’offerta culturale, gastronomica e naturalistica delle diverse destinazioni dei laghi.

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