Dolci artigianali. A Como prezzi stabili e alta qualità

Dopo i forti rincari del 2024, il 2025 appare più stabile, con un punto fermo: il valore del panettone artigianale è legato a qualità di ingredienti e lavorazione

Nel Natale 2025 il tradizionale dolce simbolo delle feste viene osservato da una lente diversa: quella dei numeri e del rapporto qualità-prezzo. I listini continuano a risentire dell’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e della logistica, ma le analisi di qualità e le degustazioni indicano come il prezzo non sia più, da solo, una garanzia di risultato.

In questo scenario, la Federazione Alimentaristi di Confartigianato Como segnala per i panettoni artigianali un andamento dei prezzi più contenuto rispetto allo scorso anno. Dopo i forti rincari del 2024, il 2025 appare più stabile, con un punto fermo: il valore del panettone artigianale resta legato alla qualità del processo produttivo e non alle dinamiche di mercato di breve periodo. Una scelta che ha anche un impatto diretto sull’economia locale: nel periodo natalizio, in provincia di Como operano oltre 3.300 imprese artigiane nei settori legati alle festività, coinvolgendo quasi 11.000 addetti.

«Il panettone artigianale non è mai stato un prodotto di moda, ma di metodo e di qualità — sottolinea la Federazione Alimentaristi di Confartigianato Como — e anche in un contesto complesso come quello attuale le imprese hanno lavorato per difendere questo valore senza trasferire integralmente i costi sui consumatori».

A spiegare cosa significhi oggi difendere l’artigianalità è Francesco Poletti, storico pasticcere di Cernobbio che, proprio quest’anno, ha festeggiato 40 anni di attività, che richiama l’attenzione sul lavoro quotidiano che sta dietro a ogni prodotto. «In un periodo come questo — spiega — diventa fondamentale non rinunciare alla qualità. Per noi significa scegliere materie prime migliori, rispettare tempi di lievitazione che non possono essere compressi e curare ogni passaggio della lavorazione. È qui che si gioca la differenza».

Poletti sottolinea come il prezzo finale sia solo una parte della storia. «Non inseguiamo il prezzo basso e non vogliamo competere sul terreno della quantità. Preferiamo offrire un valore che si percepisce chiaramente all’assaggio, nella struttura dell’impasto, nel profumo, nella digeribilità. Un panettone fatto con cura richiede tempo, esperienza e attenzione, elementi che non si improvvisano».

Per il pasticcere comasco, il panettone artigianale resta un prodotto speciale, ma non elitario. «È un piccolo lusso, è vero, ma un lusso che ha un senso: dietro c’è manualità, conoscenza delle materie prime e un legame forte con il territorio. Chi lo sceglie non compra solo un dolce, ma una storia e un modo di lavorare».

Nel frattempo, anche la grande distribuzione è chiamata a trovare un equilibrio sempre più complesso tra convenienza e qualità percepita. Per i consumatori questo significa che la spesa natalizia può restare accessibile senza rinunciare al piacere, purché si presti maggiore attenzione alla lettura delle etichette, alla composizione e alla qualità degli ingredienti.

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