«Territorio più forte. Va data continuità
al Tavolo della competitività di Como»

Intervista a Gloria Bianchi, coordinatrice del Tavolo competitività dell’area comasca istituito dalla Camera di commercio Como-Lecco

Uno strumento operativo di confronto e scambio, co-progettazione e monitoraggio delle esigenze territoriali. Un luogo del fare istituito anche con l’obiettivo di contare di più , di rafforzare il potere negoziale del territorio provinciale. E i risultati? Concreti e preziosi secondo la coordinatrice del Tavolo per la competitività e lo sviluppo della provincia di Como, Gloria Bianchi, che tira le somme alla vigilia dell’insediamento del nuovo Consiglio della Camera di commercio al quale spetterà valutare l’opportunità di dare seguito a questa esperienza.

Qual è stato l’impatto della pandemia sul mandato?

La prima riunione del mandato si è svolta il 3 febbraio del 2020, meno di un mese dopo si è chiuso il mondo. Anche in quel contesto, siamo riusciti ugualmente a dare continuità al lavoro riunendoci online, poi il rientro in presenza nella sede della Camera e non più al Grumello dove non erano garantite le misure per il distanziamento. Una consuetudine rimasta anche quando è finita l’emergenza sanitaria.

Come nasce e quali sono gli obiettivi del Tavolo?

L’istituzione risale al 2008 come Tavolo per affrontare la crisi economica. L’idea era quella di creare un organismo operativo in cui fosse possibile mettere insieme il mondo delle associazioni, le organizzazioni sindacali, le istituzioni locali e il mondo della politica. Superata l’emergenza economica il Tavolo è diventato per la competitività trasformandosi sempre di più in un punto di incontro di tutti gli stakeholder sui problemi di maggiore rilievo del territorio. Si tratta di un modello nato a Como e che ha dimostrato di funzionare tanto è vero che, dopo l’aggregazione delle due Camere, è stato deciso di creare un Tavolo analogo a Lecco. A integrazione dei due organismi, il presidente Galimberti ha voluto creare la Consulta lariana specificamente nata con l’obiettivo di affrontare i temi comuni alle due province, di fatto soprattutto le problematiche relative alle infrastrutture.

C’è un tema in particolare su cui si è misurata l’utilità del Tavolo?

Il Tavolo è l’unico ambito in cui tutti gli stakeholder hanno la possibilità di confrontarsi, in modo paritario, e magari di sviluppare delle sinergie. Un caso di specie durante il mandato sono stati gli emblematici per il bando di Fondazione Cariplo, si deve al Tavolo il lavoro si sintesi che ha consentito a tanti piccoli progetti di trovare una sintesi sotto il cappello di “Make Como”, risultato poi tra le realtà aggiudicatarie del bando. È lo stesso metodo che, in passato, è servito ad avviare l’iter che poi ci ha portato ai lavori per la variante della Tremezzina. I risultati sono eloquenti e mi portano a dire che sarebbe auspicabile dare a questo organismo continuità.

Quali sono stati i risultati in materia di infrastrutture?

Uno dei grandi risultati del Tavolo, durante il mio coordinamento, è stato decretare le priorità infrastrutturali del territorio, ovvero il secondo lotto della tangenziale di Como, l’elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco e la regionalizzazione della Navigazione. Certo, non tutti questi temi hanno avuto uno sviluppo pari. Così se sull’elettrificazione ci sono stati concreti passi in avanti e se qualche passo nella direzione auspicata c’è stato anche sulla navigazione, diverso il discorso sulla tangenziale dove comunque restiamo vigili e fiduciosi sulla possibilità che si sblocchi anche questa partita così importante per il nostro territorio.

Il presidente Galimberti si è detto deluso dalla politica che non ha dato risposte concrete sulle emergenze infrastrutturali. Condivide?

Abbiamo scritto ai ministri che si sono succeduti, abbiamo sensibilizzato la Regione. Certo, mi rendo conto che il momento non sia facile e che in Italia ci siano anche altre priorità. Del resto più si alza il livello dei temi e più è difficile avere dei riscontri nell’immediato.

Sui tre macro progetti indicati come prioritari può andare più nello specifico di ciò che è stato il lavoro del Tavolo?

La linea ferroviaria Como-Cantù-Lecco rappresenta il collegamento potenzialmente più efficiente tra i due capoluoghi. Allo stato attuale Rfi ha realizzato uno studio di pre-fattibilità per la riqualificazione della linea con la sua elettrificazione. La navigazione costituisce invece un servizio di trasporto pubblico locale che si ritiene possa ancora sviluppare pienamente notevoli potenzialità in risposta alle esigenze di mobilità di cittadini e turisti. È già stata avviato il trasferimento della Gestione Governativa per la navigazione dei laghi Maggiore, di Como e di Garda alle Regioni territorialmente competenti, ma il processo si è arrestato per il mancato accordo sulle risorse finanziarie che lo Stato, a regime, dovrebbe loro assicurare per l’esercizio del servizio di navigazione di linea.

E il secondo lotto della tangenziale?

Il riconoscimento di opera strategica è stato un passaggio fondamentale ed è importante che sia stata riconosciuta tale a prescindere dal tracciato e dalla tecnologia che si utilizzerà per la sua realizzazione. Cito anche con fiducia il tema della variante di Argegno che è stata definita opera prioritaria a conclusione della variante della Tremezzina e che quindi, al termine dei lavori attualmente in corso verrà considerato nodo strategico a tutti gli effetti.

Uno degli altri temi su cui avete lavorato molto è il turismo.

Vero e lo si è fatto in accordo con la cabina di regia dedicata. I risultati sono stati tangibili, mai in passato c’era stato un tale livello di collaborazione e di coordinamento tra i i territori e in particolare tra le istituzioni locali di Como e Lecco. Tra le iniziative assunte cito la realizzazione di uno studio di prefattibilità per promuovere la sperimentazione di un regime che agevoli la trasformazione dei contratti di lavoro stagionali in assunzioni annuali, attraverso il riconoscimento di una riduzione degli oneri contributivi. E ancora, l’avvio di un percorso

per condividere, alla luce dell’elaborazione dei dati e delle informazioni disponibili, la strategia di posizionamento turistico del territorio lariano e delineare le linee di intervento conseguenti.

Oggi uno dei temi aperti è il cosiddetto “overtourism”.

Ci siamo occupati anche di questo. Tutti gli indicatori oggi ci segnalano un’altra stagione molto favorevole, resta il fatto che il fenomeno deve essere governato e non subito ed è necessario trovare un punto di equilibrio con la qualità di vita dei residenti. Non è facile, ma si deve lavorare in questa direzione.

Sarà anche nel prossimo consiglio camerale, continuerà a coordinare il Tavolo per la competitività?

È consuetudine il ricambio, ma se diversamente si optasse per una soluzione di continuità, sarei disponibile a valutare un nuovo personale impegno. Devo sottolineare il sostegno ricevuto dal presidente Galimberti, che ringrazio, convinto sostenitore del Tavolo a cui non ha mancato mai di partecipare attivamente. Non è una considerazione solo mia, lo prova la standing ovation che gli è stata dedicata in occasione dell’ultima riunione. Non ci ha mai fatto mancare la vicinanza anche il prefetto e non c’è stata riunione in cui mancassero i rappresentanti della Regione e degli enti locali.

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