
In una delle frustate più urticanti alla superiorità antropologica esibita dal Pci nei suoi confronti, Bettino Craxi aveva coniato un formidabile aforisma profetico: “Nella mia vita non ho mai conosciuto un moralista onesto”.
Ora, al netto dello stigma giudiziario marchiato sulla memoria di quello che è stato comunque uno statista, un personaggio di dimensione storica, come Berlinguer e Moro, d’altra parte, e che ben poco ha a che vedere con gli accaldati arruffapopolo che affollano l’attuale, penosa fase della politica italiana, il leader socialista aveva visto lungo in un’analisi che non era neanche tanto politica, quanto invece storica, culturale, esistenziale. Antropologica, appunto. E che si basava su una comprensione profondissima di quello che è l’uomo, di che pasta sono fatti gli esseri umani - tutti - e su quanto sia obbligatorio saperlo per non darne poi una valutazione idillica, irrealistica, manichea. A pensarci bene, non era poi così male questo Craxi (dopotutto, anche Mussolini ha fatto cose buone)…
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