Quel 18 aprile dimenticato
Ma ancora attuale

Quel 18 aprile dimenticato Ma ancora attuale

Il coronavirus deve avere effetti deleteri anche sulla memoria. Pochissimi ieri si sono ricordati di una data che fino a poco tempo fa era giustamente celebrata perché segnò un passaggio fondamentale della storia di questo paese, in un momento in cui era ancora più disastrato di oggi, dopo una guerra perduta che aveva lasciato, oltre alle macerie dello spirito per i tanti lutti anche quelle concrete degli edifici sventrati dalle bombe, delle infrastrutture distrutte e di una miseria inconcepibile oggi e narrata in pagine crude e indimenticabili come quelle de “La pelle” di Curzio Malaparte e nei capolavori cinematografici del neorealismo di Roberto Rossellini, Cesare Zavattini e Vittorio De Sica, non molto apprezzati da Giulio Andreotti, un personaggio centrale di quella giornata e dei tempi che ne seguirono.

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