
Imprese e Lavoro / Como città
Lunedì 09 Giugno 2025
Archivi, big data strategici: una miniera di opportunità
Tessile Promettenti frontiere dalla prima fonte di know how del territorio Le prospettive per il distretto secondo Fulvio Alvisi, Accademia di Como
L’era dell’intelligenza artificiale apre alle aziende tessili opportunità straordinarie per la rapidissima consultazione degli archivi, ma anche per la possibilità di rielaborare in modo creativo disegni e bozzetti a sostegno della creatività umana che, di fatto, resta insuperata perché l’intelligenza artificiale generativa copia, in modo straordinario, ma parte sempre da altro che replica e connette.
Strutturalmente non è mai assolutamente originale. In questa residua ma fondamentale distanza tra lo strumento creativo e il creativo umano si trova il valore che farà la differenza tra prodotti di qualità e tutti gli altri.
Resta però la preoccupazione per la concreta possibilità di copie e cloni di disegni tessili che possono vanificare in pochi click un lavoro di ricerca di anni.
La conferenza
La rivoluzione dell’intelligenza artificiale investe quindi il mondo della moda, tutta la filiera a monte e in particolare l’industria tessile, a cominciare dal suo nucleo più originale e generativo, l’idea creativa e la memoria, costituita dagli archivi tessili.
Si è svolta nella sede comasca della Camera di Commercio Como Lecco la conferenza “AI nel settore tessile: opportunità, criticità, regolamentazione” organizzato dall’Università degli Studi degli Insubria, capofila di Nodes Spoke 3, in collaborazione con Camera di Commercio Como Lecco e con il patrocinio di Confindustria Como, Confartigianato imprese Como, Associazione italiana disegnatori tessili e Accademia di Como Aldo Galli.
Obiettivo del confronto è stato evidenziare come si sta sviluppando il cambiamento e in particolare come muta la gestione e l’utilizzo degli archivi. Inoltre questo cambiamento nel suo insieme comporta anche una riflessione su come proteggere la proprietà intellettuale e sulla necessità di tramandare saperi ed esperienze. Proprio di questo ultimo aspetto, cruciale e fondante, ha trattato Fulvio Alvisi, designer e docente Accademia di Como Aldo Galli. È stato grazie alla sua lectio magistralis sulle connessioni tra arte, architettura, disegno tessile e moda se è stato possibile dare una prospettiva al lavoro che confluisce oggi negli archivi e quindi al valore che si sta consegnando agli strumenti di intelligenza artificiale.
Le grandi e storiche fondazioni di archivi tessili mettono a disposizione di tutti un patrimonio straordinario ed esiste un ecosistema virtuoso dove la storia e la ricerca tessile collaborano.
«Proprio in questa capacità di valorizzare il passato innestando innovazioni e ricerca è stato l’elemento che ha permesso al settore tessile comasco, sin dal secolo scorso, di affermarsi come punto di riferimento per la produzione di alta qualità – ha spiegato il professor Alvisi - questo primato è stato alimentato da un fertile incontro tra arte e industria». Alvisi ha evocato la collaborazione con il mondo tessile di artisti del calibro di Manlio Rho, Carla Badiali e lo stesso Giuseppe Terragni, evidenziando la meticolosità e la visione artistica che hanno plasmato il tessile comasco. Anche figure come Bruno Munari e Aldo Galli, a cui è intitolata l’Accademia di Como, hanno contribuito a questa fusione tra creatività e artigianalità.
Complessità e mole di informazioni
Gli archivi non sono semplici depositi di campioni di tessuto, ma veri e propri ecosistemi di conoscenza che narrano l’evoluzione del prodotto. Fulvio Alvisi ha mostrato alcuni disegni originali degli anni ’50, ripresi anche in collezioni più recenti, a dimostrazione di come «alcuni elementi iconici vengono ripresi e ricercati». Questi archivi custodiscono non solo i tessuti, ma anche disegni, bozzetti, prove di stampa e persino materiali pubblicitari che documentano la transizione dal sarto allo stilista.
La complessità del prodotto tessile, che va ben oltre il singolo campione di tessuto, rende quindi la gestione degli archivi una sfida. Fulvio Alvisi ha sottolineato la difficoltà nel riconoscere i servizi e i percorsi all’interno di questi archivi, a causa della frammentazione dei ruoli nella filiera. I disegnatori, i tessitori e le aziende di stampa spesso operano in modo indipendente.
Con la crescente complessità e mole di informazioni, l’intelligenza artificiale si presenta come uno strumento indispensabile che «ci permette di gestire molto bene le immagini e tutta la quantità e complessità di informazioni che nelle aziende, fino ad oggi, è nella memoria di un’archivista» ha spiegato Alvisi. Da qui il passo ora è verso il futuro.
© Riproduzione riservata
© RIPRODUZIONE RISERVATA