Primo anno di Rapinese, le minoranze non fanno sconti. «Niente miracoli». «Re degli affabulatori»

Politica Minghetti: «Sui temi sociali e cari ai cittadini azioni lontane dal nostro pensiero». Molteni: «Senza parole sul suo modo di confrontarsi». Il Pd: «Non prenda meriti che non ha»

Promesse non mantenute, meriti delle amministrazioni precedenti e atteggiamento di superiorità: sono queste le accuse che le opposizioni, di centrodestra e centrosinistra, muovono nei confronti del sindaco Alessandro Rapinese che a un anno dalla vittoria elettorale in un’intervista a “La Provincia” si è definito «il numero uno», ha rivendicato «di aver già realizzato il 90% del programma elettorale» e ha promesso, entro i prossimi sei mesi, i progetti per Ticosa, ex Stecav e piana di Muggiò (piscina e palazzetto).

Gli sfidanti alle urne

«Per ora i miracoli non si sono visti - interviene Barbara Minghetti (Svolta Civica), sconfitta al ballottaggio un anno fa come candidata del centrosinistra - Leggo però di grandi progetti molto importanti per la città, ne sarei solo felice come consigliera e cittadina. Aspettiamo di vedere gli atti. E la loro realizzazione. Sui processi ahimè non condivido il metodo di capitano solitario e poco in ascolto delle associazioni, degli enti e dei corpi intermedi». Chiede chiarimenti sul progetto da 50 milioni per la mobilità e contesta gestione Muggiò, mercato, tassa di soggiorno. Poi cita i temi «per me e per la coalizione più importanti come il mondo delle fragilità, delle famiglie, degli anziani, dei quartieri e dei centri civici. Dalla chiusura della piscina di via del Doss all’aumento del costo per le associazioni per l’utilizzo dei centri civici, dalla questione del nido di Albate all’aumento delle rette con diminuzione di orari per le famiglie, la difficile accoglienza dei minori e la non apertura di un dormitorio/casa di accoglienza , la questione delle case popolari e il supporto ai giovani. Questi temi e altri sono cari ai cittadini e su questo le azioni ad oggi sono lontane dal nostro pensiero di città».

Un anno fa a correre per la poltrona di sindaco per il centrodestra c’era Giordano Molteni, oggi in consiglio nel gruppo misto, che è lapidario e punta sul sarcasmo: «Questo modo di raffrontarsi- commenta - mi lascia sempre senza parole. Non voglio fare nessuna polemica con il sindaco, ma dopo un anno di amministrazione mi sembra che quello che emerge è che lui è il numero 1 degli affabulatori».

I dem: tante cose avviate da Lucini

Patrizia Lissi, capogruppo del Pd (il più grande all’opposizione, con quattro consiglieri) dice: «L’intervista ci lascia sbigottiti per la quantità di bugie e inesattezze dichiarate dal sindaco Rapinese. Il suo operato è in gran parte frutto delle scelte delle amministrazioni precedenti. Il Politeama è stato acquistato grazie all’iter dei suoi predecessori, ma manca un progetto. La piscina di Muggiò è ancora chiusa. Per la caldaia di via del Doss era già tutto pronto, grazie a un bando a cui ha partecipato la giunta Lucini. Discorso analogo per i giardini a lago. Tutto il lavoro era già stato fatto dall’amministrazione di centrosinistra, poi frenata dalla questione delle paratie, a cui invece, Rapinese, non ha dovuto pensare. Tra l’altro, il sindaco aveva detto che non avrebbe partecipato alle inaugurazioni, ma ora sembra aver cambiato nettamente idea».

E chiude: «Rapinese non si prenda meriti che non ha. La smetta di insultare i suoi predecessori e le altre parti politiche e di autodefinirsi il numero uno. Come si dice da queste parti “chi si loda si imbroda”».

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