Discarica, è scontro tra gestore e Arpa. La minoranza ha richiesto una commissione sui ritardi

Mariano Replica dell’Agenzia regionale ad Ambiente Futuro: «Sempre disponibili alle visite». L’opposizione comunale chiede anche di essere coinvolta nella progettazione del futuro del sito

«Se ci sono stati ritardi, questi sono da imputare a inconvenienti tecnici nell’esecuzione di alcune lavorazioni, non certo ai tempi di risposta di Arpa». Così l’agenzia regionale per la protezione ambientale replica al gestore della discarica di Mariano, la società Ambiente Futuro che, solo qualche giorno fa, aveva spiegato come il nuovo slittamento al termine dei conferimenti a gennaio fosse legato alle modalità di collaudo dell’impianto imposte da Arpa. Ricostruzione, quella del gestore, respinta anche dalle minoranze che chiedono la convocazione di una commissione consiliare per progettare il futuro del sito.

Chiusura attesa da dieci anni

Un futuro che dovrebbe iniziare a fine gennaio quando entrerà l’ultimo camion di rifiuti, un mese dopo la data di termine dell’operazione fissata sul calendario che, da dieci anni, scala i giorni per arrivare alla chiusura dei cancelli in via del Radizzone.

«Arpa si è sempre resa disponibile per concordare un calendario delle visite che non ostacolasse la prosecuzione dei lavori e non ha mai posto limiti anche alla possibilità di effettuare dei controlli più frequenti, per agevolare il confronto in campo sulle modalità operative da applicare» sottolinea in una nota l’agenzia per smentire il gestore. Perché, dicono, le modalità di collaudo strato-per-strato delle aree di raccordo con la vecchia discarica sono state ribadite in primavera al gestore.

«Ma la concessionaria non ha mai condiviso, da maggio ad oggi, nessuna proposta di calendario delle attività, né con Arpa né, per quanto noto, con la Provincia di Como, salvo poi addebitare all’agenzia, in modo pretestuoso, la responsabilità di una “triplicazione” dei tempi di allestimento e dei costi conseguenti». E aggiunge: «Come capita in ogni cantiere, se ci sono stati ritardi, questi sono da imputare a inconvenienti di natura tecnica nell’esecuzione di alcune lavorazioni, non certo ai tempi di risposta di Arpa che, oltre a condividere con i soggetti interessati la volontà di raggiungere la chiusura in tempi brevi, assicura con la propria attività di controllo che l’esecuzione dei lavori venga effettuata nel migliore dei modi».

Stoccata alla giunta

A difesa dell’agenzia regionale, le minoranze di centrosinistra che, però, non tralasciano delle stoccate alla giunta.

«Il gestore ha già spremuto quello che c’era da spremere sull’impianto, se anche ora dovesse fare un campionamento al giorno, lo mette in conto visto che la città ha già pagato in termini economici, ambientali e paesaggistici il sito» interviene il capogruppo di Mariano 2.0, Simone Conti. «Ma se è vero che la discarica chiuderà a gennaio noi non siamo ancora pronti con un progetto per restituire l’area alla città in modo che dia valore al territorio». Da qui la richiesta della commissione consiliare sul tema. «Bisogna confrontarsi sul futuro del sito che l’amministrazione non può gestire come fosse proprio - aggiunge il capogruppo del Pd, Alberto Crippa che, rispetto il posticipo, dice - . Questa è la giunta dei ritardi. Preoccupa questo modo di fare dell’amministrazione che, in generale, subisce i tempi degli operatori e li giustifica».

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