Abbondino negato a don Roberto
Ecco come (non) si giustificano

I componenti della commissione che non hanno proposto il sacerdote ucciso a San Rocco - Chi tace e chi si appella alla riservatezza. Aleotti: «Meglio il dormitorio». Il leghista: «Coerenti»

Don Roberto Malgesini, il prete degli ultimi, assassinato il mese scorso, non è stato ritenuto meritevole dell’Abbondino d’oro dalla commissione consiliare. Solo tre membri su nove hanno proposto il suo nome. La benemerenza è andata al giornalista sportivo Gianni Clerici, all’egittologo Angelo Sesana e ad Alice Onlus che combatte contro l’ictus cerebrale.

Ma per quale motivo sei consiglieri hanno ritenuto di non proporre il nome di don Roberto? L’abbiamo chiesto ai diretti interessati. L’assessore Elena Negretti (lista civica del sindaco) si trincera dietro al silenzio e non risponde. Anna Veronelli, Forza Italia, presidente del consiglio comunale, non vuole entrare nel merito ma parla di «giornata amara» spiegando che «i lavori della commissione sono segreti e che i membri sono tenuti alla riservatezza». Giustificazione, quest’ultima, addotta da molti commissari. «La Lega è sempre stata coerente ed è sempre andata avanti con i suoi nomi – dice invece il consigliere della Lega Andrea Valeri – che erano Alice Onlus, Angelo Sesana e la Ca d’Industria».

«Mi spiace che don Roberto venga strumentalizzato – commenta Pierangela Torresani, consigliere del gruppo misto – così non onoriamo un grande uomo». Torresani ha proposto Alice Onlus. Vittorio Nessi, consigliere di Svolta Civica, ha detto che «non avendo l’unanimità richiesta per la nomina delle persone decedute era già chiaro che la commissione non avrebbe potuto insignire don Roberto».Fabio Aleotti, del Movimento Cinque Stelle, ultimo a votare, ha spiegato che «don Roberto avrebbe meritato l’onorificenza, ma forse non l’avrebbe gradita. Sicuramente apprezzerebbe di più un dormitorio aperto dal Comune a suo nome per aiutare gli ultimi». In commissione siedono poi tre consiglieri che hanno proposto don Roberto (al netto di Alessandro Rapinese che aveva subito lasciato la seduta).

«A me don Roberto piaceva - dice il forzista Davide Gervasoni – Non è ipocrisia, meglio tardi che mai». «Da un lato è un’occasione persa per dare un riconoscimento a chi si è speso in prima linea contro il Covid – dice Antonella Patera, di Fratelli d’Italia – e dall’altro soprattutto ad un uomo davvero speciale, pianto da una città ancora è scossa dal terribile omicidio. Io non ci vedo ipocrisia. Con tutto il rispetto per i cittadini e l’associazione che hanno ottenuto l’Abbondino, meritevoli di tantissimi applausi, questo è un anno molto delicato e questi Abbondini sono difficili da comprendere». Patera aveva proposto anche l’Ordine dei medici.

«Io mi sono chiesto chi fosse stato quest’anno il comasco più meritevole – ha detto Matteo Ferretti, presidente della commissione e capogruppo di Fratelli d’Italia – e mi sono risposto: don Roberto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA