Addio a 108 anni a nonna Mariateresa: era la comasca più anziana della città

Il lutto Era la mamma dell’ex sindaco Alberto Botta e originaria del quartiere di Sant’Agostino - I figli: «È sempre stata una donna molto curiosa e piena di interessi, finché ha potuto ha letto»

Addio alla comasca più longeva, il segreto della sua lunghissima vita sono stati la curiosità e la voglia di conoscere. Mariateresa Traversa avrebbe compiuto 109 anni nel giorno di Natale, si è spenta a Ferragosto alla Ca’ d’Industria, dove da anni risiedeva.

Nata tra le guerre mondiali ha superato il secolo breve, laureata, esperta di lingue, secondo figli e nipoti ha sempre coltivato la sua sete di conoscenza. Ha retto le sorti della sua importante famiglia, i Botta, accanto al marito Giovanni, già senatore, al figlio Alberto Botta, indimenticato sindaco di Como, ai suoi tre figli e ai nipoti, tra cui Mario, avvocato oggi a capo della Ca’ d’Industria oltre che dell’Avis cittadina.

«Di sicuro è stata una donna sempre molto curiosa – racconta il nipote – non ha mai spento il cervello. Era interessata, si appassionava, amava leggere e lo ha fatto fino a che ha potuto. Le piaceva stare con gli altri, discutere, intessere relazioni».

Tutte doti che, suggeriscono medici e geriatri, allungano il tempo della nostra vita, un tempo da vivere in salute. Negli ultimi tempi alla residenza Le Camelie Mariateresa era molto assistita, ma più volte anche negli ultimi anni parenti e autorità sono passati a farle gli auguri di buon compleanno e buon Natale e l’hanno trovata in buona forma.

Mariateresa Traversa faceva parte di quella rappresentanza di 37 anziani (31 dei quali donne) che, secondo l’Istat, hanno superato in città il secolo di vita. Secondo quanto ricostruito dalla Ca’ d’Industria tramite l’anagrafe e un particolare albo aggiornato annualmente, Traversa era da tempo la donna più anziana di Como, un primato che da qualche anno a questa parte aveva esteso all’intera provincia.

«Classe 1916, nata a Como, la sua famiglia era originaria di Ponna – racconta sempre l’avvocato Botta – i suoi fratelli avevano continuato l’attività dei genitori, vendevano in città i vini Traversa. Mentre lei, come la sorella, aveva studiato, si era laureata. Aveva frequentato a Venezia, alla Ca’ Foscari, un particolare corso concentrato sulla letteratura straniera. Sapeva il russo, il suo autore preferito era Puskin, aveva anche viaggiato in Germania, sempre per motivi di studio, tra Dresda e Norimberga, città che con suo grande dispiacere furono distrutte dal conflitto mondiale».

La sorella, 99 anni, vicina di stanza a Le Camelie, era invece divenuta farmacista, lavorava in città, alla farmacia Sant’Anna. Mariateresa Traversa e il marito Giovanni Botta hanno avuto tre figli, Giuseppe, avvocato, Marina e Alberto. «Mio nonno era un uomo d’altri tempi, la presenza della nonna era costante, ma discreta – dice ancora Botta – era molto legata ad Alberto che ha seguito anche nel periodo del suo incarico in Comune, ha sofferto molto per la sua perdita. Io penso che abbia avuto una vita serena, certamente molto lunga, ma felice. Ha sempre abitato in Sant’Agostino, zona via Rezzonico, era legata al suo quartiere, alla chiesa. Da credente non mancava mai alla messa di mezzanotte proprio nel giorno del suo compleanno».

Negli ultimi tempi, pur di tenersi impegnata, a Le Camelie confezionava coperte e piccoli regali da donare ai bambini russi e ucraini, attività che nelle Rsa cittadine cercano di consolidare le capacità degli anziani ospiti.

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