Cronaca / Como città
Mercoledì 05 Novembre 2025
È polemica sull’addio ai ciliegi, Mantero: «I dati siano pubblici»
Dall’analisi dell’agronomo emerge che non erano in salute, ma il patron di Orticolario chiede più chiarezza sui rapporti e le scelte future
«Pianta deperiente». Così sono stati definiti i 23 esemplari di “Prunus pissardi nigra” (meglio conosciuti come ciliegi giapponesi) presenti ai due lati del “cannocchiale” di viale Marconi che porta dal lungolago al Tempio Voltiano nella relazione agronomica allegata al progetto esecutivo del settembre 2022 per la riqualificazione dei giardini a lago.
L’agronomo Marco Giorgetti a pagina 7 del documento cita uno dopo l’altro gli esemplari (tutti quelli presenti nell’area) e, per ciascuno, indica l’altezza pari a 10 metri, il diametro di 25 centimetri e ancora la parola “abbattimento” come tipologia di intervento e, nella colonna a fianco, dedicata alle note e allo stato di conservazione, si legge «pianta deperiente».
La fioritura di primavera
La decisione di tagliare tutti i ciliegi giapponesi che solitamente con l’inizio della primavera creavano un effetto visivo molto suggestivo dato dalla miriade di fiori rosa in successione, sta creando in città più di una polemica. La diffusione della notizia del taglio degli alberi ha scatenato numerose prese di posizione sul web e sui social. Ieri il sindaco Alessandro Rapinese, a precisa domanda su come si procederà ora (nella relazione generale si parla di «inserimento di 18 esemplari di “Prunus cerasifera” a sostituzione di quelli esistenti lungo l’asse Marconi») risponde: «Quegli alberi, come indicato dall’agronomo, erano malati e per il futuro decideremo con gli agronomi e con la Soprintendenza come sostituirli. Ripeto, erano piante malate, ma si sa che a Como ci sono 85mila agronomi, come del resto 85milasindaci, 85mila educatori, 85mila pianificatori, 85mila allenatori, 85mila costruttori e85mila esperti di diete per i bambini delle mense...». I prunus tagliati, come detto, stanno sollevando molte polemiche. Duro Moritz Mantero, fondatore e presidente di Orticolario: «L’abbattimento dei ciliegi giapponesi lungo viale Marconi, ai giardini del Tempio Voltiano, rappresenta un atto che suscita profonda preoccupazione e rammarico – le sue parole -. Quelle piante, simbolo di bellezza e di rinascita, costituivano un elemento identitario del paesaggio cittadino, ampiamente riconosciuto e apprezzato da residenti e visitatori. Le motivazioni addotte, secondo le quali gli alberi sarebbero risultati “malati” o “non compatibili con il contesto”, appaiono generiche e non sufficientemente documentate». Mantero auspica che si vada a fondo della questione: «È doveroso chiedere chiarezza: di quali patologie si tratta? Quali analisi e valutazioni agronomiche hanno portato a questa decisione? Quando si interviene su un bene paesaggistico di tale valore, la trasparenza e la condivisione delle informazioni con la cittadinanza sono imprescindibili».
Mostrate le carte
«Chiediamo quindi che i rapporti tecnici vengano resi pubblici e che le future scelte di sostituzione o ripiantumazione siano discusse in modo aperto, con il coinvolgimento di esperti e della comunità locale. La tutela del paesaggio e della memoria collettiva passa anche attraverso la responsabilità delle decisioni che lo modellano. Como merita rispetto, ascolto e chiarezza». Da sempre grandissimo estimatore del “cannocchiale” l’ex assessore della giunta Botta Nini Binda che dice: «Averli tagliati tutti è un delitto, inammissibile. Parliamo di alberi caratteristici che fiorivano per Pasqua e, se dicono che erano malati, auspico che li sostituiscano con piante identiche della stessa specie. Erano lì da tanti anni e sono molto dispiaciuto».
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