Anche i copertoni delle auto fra i rifiuti in centro storico. E un gruppo di comaschi fa causa al Comune

Città sporca Da via Boldoni l’annuncio di un esposto anche contro la ditta Aprica e l’Ats: «Siamo esasperati, chiediamo un servizio che sia efficiente»

Un gruppo di cittadini e commercianti vuole fare causa a Palazzo Cernezzi e non solo per i cumuli d’immondizia lasciati in centro città. L’intero condominio di via Boldoni al civico tre e alcuni commercianti della zona hanno dato mandato ad un avvocato di Milano per intentare un’azione legale contro il Comune, il sindaco pro tempore, l’Ats Insubria, la ditta incaricata Aprica e l’ente provinciale. La raccolta firme è ancora aperta e i promotori promettono di andare presto a depositare le carte in tribunale.

«Non chiediamo tanto un risarcimento danni, ma una pulizia dignitosa delle strade e un ritiro della spazzatura efficiente – spiega Daniele Casella, il primo firmatario – la nostra zona anche in pieno giorno è sommersa da sacchi e cataste di rifiuti. Con un odore nauseabondo e insopportabile. Comprendiamo le esigenze di lavoro del settore dell’accoglienza, dei ristoratori, ma non riusciamo più a convivere con una situazione tanto fastidiosa e problematica anche sotto il punto di vista della tutela dell’igiene pubblica».

Il mirino è puntato soprattutto verso la corretta esposizione della frazione contenente l’umido, prodotto dei tanti clienti dei ristoranti che finisce per ore anche a ridosso degli ingressi delle case e delle vetrine dei negozi. Tanto che per fare shopping in via Cinque giornate al giovedì sera bisognava fare lo slalom tra i rifiuti. «Si tratta di una battaglia per il rispetto della civiltà – dice Casella – ma anche delle regole e delle leggi che pure esistono». Cittadini e commercianti chiedono controlli e sanzioni, troppo spesso annunciate e poche volte applicate. Di recente, lo mostrano le fotografie, sotto ai portici di via Boldoni oltre alle colonne di cartone, ai bidoni e ai tanti sacchi gialli sono comparse perfino delle gomme d’automobile. Come è facile immaginare non è certo possibile conferire per strada degli pneumatici, si tratta di un reato perseguibile.

Il ritiro dei rifiuti è un servizio essenziale, l’amministrazione comunale è l’ente competente che ha appalta la partita alla ditta Aprica. Siamo in una fase di proroga, perché è già stato pubblicato un nuovo bando per il servizio nei prossimi anni. La lista Rapinese sindaco che ha appena vinto le elezioni intende però bloccare il bando per riscrivere da capo tutte le richieste da fare ai futuri aggiudicatari in senso migliorativo. Con delle accortezze da mettere subito in pratica, per esempio rivedere gli orari del ritiro e assumere dei netturbini per la pulizia dei quartieri.

Il tema della convivenza tra i residenti e le attività che accolgono ogni giorno migliaia di turisti è noto in città da tempo. Il disagio creato dalle cataste di rifiuti si aggrava durante l’alta stagione. Lo stesso problema succede in molte zone del centro storico come in piazza Volta, dove alcuni esercenti sono stati multati perché sistematicamente esponevano sacchi e bidoni nei giorni sbagliati. Anche in via Boldoni per esempio un caffè ha ricevuto un avviso dalle forze dell’ordine. Oltre ai controlli poi occorre pensare al lavoro degli operatori di Aprica e alle loro reali possibilità. Insomma, la soluzione non è semplice. Nemmeno per giudici e avvocati.

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