Benzina, niente tagli in Ticino
«Siamo ricchi, ce la faremo»

Cade la possibilità di un intervento sui prezzi del carburante - È così destinato a continuare il pendolarismo in Italia per fare il pieno

Ci ha pensato il consigliere federale Ueli Maurer a spegnere ogni velleità di una parte (sempre più numerosa) della politica rossocrociata, in pressing su Berna per ottenere misure concrete finalizzate a frenare l’esodo verso l’Italia per il pieno di carburante, con l’abbinata “spesa-pieno” che rischia davvero di pesare come un macigno sull’economia ticinese.

«Nella ricca Svizzera l’aumento del prezzo della benzina è sopportabile», ha tagliato corto Maurer a chi chiedeva misure per abbassare il costo del carburante, magari tagliando quei famosi 7 centesimi in meno, connessi all’Iva, più volte chiamati in causa in queste settimane. Peraltro lo stesso Maurer ha fatto sapere che «in questo momento non ci sono i fondi» per sgravare le famiglie dell’aumento dei prezzi dell’energia, di fatto dichiarando conclusa l’attività del gruppo di lavoro creata per valutare eventuali misure (in ambito politico ed economico) per arginare l’impennata dei prezzi, incluso il carburante.

Il divario

Niente sconti dunque, al momento, nonostante la situazione difficile che interessa i benzinai ticinesi di confine, nonostante la forbice sui prezzi del carburante si sia in parte assottigliata con il nostro territorio, fermo restando che (al momento) sino al prossimo 8 luglio il pieno resta più conveniente anche per i ticinesi sul nostro territorio. Una situazione, quella dei distributori semi-deserti nella vicina Pizzamiglio, che abbiamo testimoniano in presa diretta nelle ultime ore, con il prezzo della verde fissato a 2,06 euro al litro e quello del diesel a 2,21 euro. E dire che il pieno in Ticino al sabato mattina, sino alla terza decade di marzo, rappresentava una delle certezze anche per tantissimi comaschi.

La situazione, anche a seguito della proroga sino all’8 luglio del taglio sulle accise dei carburanti decisa dal nostro Governo, è precipitata e il segno meno, sul fronte dei distributori ticinesi, continua ad essere pari al 90%.

La politica d’oltreconfine ha promesso battaglia con il consigliere federale Ueli Maurer finito sotto la lente del suo stesso partito, l’Udc, che attraverso il consigliere nazionale ticinese Piero Marchesi ha promesso battaglia. «Abbiamo chiesto un dibattito parlamentare sul tema del caro energia - l’affermazione perentoria di Marchesi -. Vogliamo risposte concrete. Tema che riguarda sia il prezzo della benzina che quello dell’elettricità. È giunto il momento che il Consiglio federale si attivi».

Le polemiche

Ieri è arrivato un duro attacco al consigliere federale Maurer dalle colonne del “Mattino della Domenica”, il settimanale della Lega dei Ticinesi. «Tanto per cominciare, il rincaro non riguarda solo la benzina, ma anche l’olio combustibile e le materie prime - le parole del consigliere nazionale Lorenzo Quadri - il Governo ha peggiorato le cose. E questo perché le sanzioni contro la Russia stanno comportando rovinosi effetti boomerang anche sotto il profilo economico”. Da qui il titolo a tutta pagina: “Mauer: boiate inascoltabili contro gli sconti sulla benzina». Titolo che ieri ha fatto parecchio rumore nel Cantone di confine (e non solo).

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