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Il fenomeno I dati ufficiali del ministero del Turismo - Emergono grazie all’obbligo di ottenere il codice Cin - La categoria: «Pronti a confrontarci con il Comune»
A Como sono registrati 2.288 alloggi per affitti brevi o turistici. Sono stati rilevati dalla Banca Dati Strutture Ricettive del ministero del Turismo grazie all’introduzione del Cin, il Codice Identificativo Nazionale obbligatorio per operare legalmente nel settore.
Numeri che da oggi non sono più solo presunti o stimati a partire dagli annunci pubblicati sui vari portali online, ma che risultano ufficialmente certificati. Grazie alla banca dati nazionale, il settore dispone ora di un vero e proprio “anno zero”, fornendo una fotografia reale e dettagliata del comparto delle strutture ricettive e degli alloggi destinati a locazioni brevi o turistiche, utile per pianificazioni, regolamentazioni e strategie future.
In città sono mappati 2.288 alloggi con Cin, verificato o non ancora verificato: 38 in esercizi alberghieri, 613 in affitto gestiti in forma imprenditoriale, 49 bed and breakfast, 1.580 alloggi privati in affitto non imprenditoriale, un campeggio, un agriturismo, tre ostelli e tre case per ferie. La piattaforma di analisi dei dati specializzata nel settore degli affitti brevi e turistici AirDna, segnala che 350 strutture delle oltre 2.200 che hanno richiesto il Cin, sono inattive alla data di ieri, mercoledì 20 agosto, potrebbero aver sospeso l’annuncio per eventuali prenotazioni lunghe e dirette. La Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera (Fare) ha seguito con attenzione la nascita della Banca Dati nazionale e sottolinea che «la raccolta di questi dati, il censimento costantemente aggiornato e il loro monitoraggio consentiranno di ottimizzare la cabina di regia e i tavoli di lavoro con le istituzioni con l’obiettivo di riequilibrare l’offerta».
«La Federazione rimane a disposizione per analisi e approfondimenti con le amministrazioni locali, provinciali e regionali - afferma Francesca Orietti, delegata macroarea della federazione nazionale Fare e voce dell’associazione Ospiti Per Casa - I numeri vanno letti e sempre contestualizzati. Le piccole strutture ricettive extralberghiere e le locazioni turistiche hanno un valore prestigioso in un territorio come il nostro, naturalmente non vocato alle grandi strutture di accoglienza. Serve un piano che tenga insieme esigenze abitative e turistiche, destagionalizzando e rivitalizzando luoghi che probabilmente sarebbero destinati a scomparire, a questo lavoriamo ogni giorno».
Come si ottiene il Cin? Il primo passo è compilare online la Scia semplificata sul portale comunale Impresa in un Giorno, fornendo tutte le informazioni richieste sulla struttura. Successivamente intervengono i controlli della Provincia, che verificano la conformità e permettono il rilascio del Codice Identificativo Regionale (Cir). Solo dopo questo passaggio è possibile richiedere il Cin al ministero del Turismo, insieme ai codici necessari per l’inserimento degli ospiti in Alloggiati Web, il portale della Questura utilizzato per la registrazione dei dati sensibili dei visitatori.
Si tratta di un percorso che può richiedere fino a due mesi di tempi tecnici, ma garantisce regolarità, trasparenza e piena conformità della struttura alle normative vigenti. Senza il Cin, infatti, l’attività non è in regola, può incorrere in multe, non ha il permesso di pubblicizzare o affittare legalmente l’immobile sulle piattaforme online e non può registrare gli ospiti su Alloggiati Web, con conseguente rischio di sanzioni e perdita di credibilità.
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