Boom di terze dosi
Ma salgono i contagi
e i morti sono quattro

Como: l’età media dei positivi non vaccinati è 17 anni quella dei comaschi contagiati ma immunizzati 54. E il Valduce torna a chiudere alle visite dei parenti

Resta alto il numero dei contagi quotidiani nel Comasco dove si contano altri 93 casi. Ma il dato ancora più negativo è quello che riguarda i decessi: quattro ulteriori vittime. In appena 24 ore. La metà di quelli registrati in tutta la Lombardia.

Intanto, «a fronte dell’incremento in questi ultimi giorni dei casi di pazienti positivi», da oggi il Valduce ha deciso di sospendere temporaneamente «le visite ai pazienti degenti in tutti i reparti», salvo situazioni particolari. E «si conferma la possibilità di accesso solo dei papà dei neonati».

Età media e contagi

Tra i non vaccinati, l’età media dei positivi è nettamente inferiore rispetto a quella dei vaccinati: 17 tra i non immunizzati, o con ciclo incompleto, contro i 54 anni di chi ha completato il ciclo vaccinale.

I dati, resi noti da Ats Insubria, indicano inoltre che aumenta in modo significativo il numero di prenotazioni per le terze dosi di vaccino anti-Covid. Sul territorio dell’Ats (oltre a Como, comprende anche parte della provincia di Varese) il dato passa da 34.165 (dal tre al nove novembre) a 56.921 (dal 10 al 16). Un aumento pari quindi a 22.756 prenotazioni.

«La popolazione - il commento di Ats, che ha presentato i dati - sta comprendendo l’importanza di vaccinarsi anche con la terza dose».

Ma c’è un altro dato che registra un incremento. Ed è quello sul tasso di positività dei tamponi: nel Comasco (le zone che rientrano nell’Ats Insubria) dal 12 novembre, fino a ieri, è all’1,8%. Con un’incidenza dei nuovi positivi ogni centomila abitanti pari a 73,79. Gli stessi indicatori erano all’1,3% e a 49,08 nel periodo dal 5 all’11 novembre. Mentre dal 22 al 28 ottobre, il tasso di positività dei tamponi era dello 0,7%. Con un’incidenza del 22,67.

Sul fronte della campagna vaccinale, dal 17 ottobre al 16 novembre, sono state somministrate 138.539 dosi nelle zone dell’Ats Insubria. Il 64,07% di queste riguarda le terze dosi. Mentre le prime sono il 12,23%, pari a 16.947, e riguardano soprattutto le fasce d’età tra i 30 e i 39 anni (3.250) e i 40 e 49 anni (2.916). La terza dose è legata sia alla platea degli attualmente vaccinabili (le prime categorie “chiamate” sono quelle dei vulnerabili, il personale sanitario, gli over 80), che alla data in cui si è ricevuta l’ultima iniezione. La addizionale è somministrabile a immunocompromessi o trapiantati dopo 28 giorni dall’ultima. Mentre per la dose “booster” il richiamo deve essere somministrato dopo 180 giorni. I grandi anziani sono ovviamente tra coloro che hanno ricevuto per primi i vaccini. Infatti, nell’ultimo mese, circa la metà delle terze dosi risulta somministrata alle persone over 80. La platea dei vaccinabili si sta comunque rapidamente ampliando. Da ieri, si è aperto il calendario anche per gli over 40. La dose, si ricorda, viene effettuata con il vaccino Pfizer o Moderna.

Intanto procedono anche le somministrazioni del vaccino antinfluenzale.

I nuovi casi

I dati di Ats Insubria indicano che, dal 17 ottobre, l’età in cui si registra il maggior numero di contagi è quella compresa tra i 25 e i 49 anni.

Per quanto riguarda il bollettino, a livello regionale, i nuovi positivi sono stati 1.705, su 135.080 tamponi processati. Inoltre, ci sono state altre otto vittime, e ricoveri in aumento sia in terapia intensiva (+3) che negli altri reparti (28 in più). A. Loc.

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