Ca’ d’Industria, l’assistenza cambia: per cento anziani cure a domicilio

Salute Un nuovo progetto finanziato con i fondi del Pnrr e in sinergia con Croce Azzurra. I pazienti da seguire a casa (e gratis) saranno individuati dai 22 Comuni dell’Azienda sociale

Cento anziani seguiti gratis a casa dalla Ca’ d’Industria e dalla Croce Azzurra invece che in Rsa.

La Ca’ d’Industria, ricevuti i fondi del Pnrr, insieme ai soccorritori di via Colonna deve seguire entro i prossimi due anni cento anziani segnalati dai servizi sociali nel loro domicilio anziché direttamente nelle residenze dedicate alla terza età.

Nessun servizio viene tolto alle Rsa oggi attive, anzi, ma all’interno del sistema sanitario nazionale, grazie ai finanziamenti del piano di ripresa, c’è un progressivo spostamento verso le cure prestate a casa. Così del resto ha di recente chiesto la Regione: il 10% della popolazione over 65 lombarda e comasca dovrà essere entro il 2025 assistita a domicilio. Per ora la Ca’ d’Industria e la Croce Azzurra hanno preso in carico formalmente solo due anziani, uno ciascuno, ma l’obiettivo complessivo deve essere raggiunto entro tempistiche già stabilite.

Dai pasti alla riabilitazione

«Sono in partenza diverse sperimentazioni per facilitare l’autonomia – commenta Gianmarco Beccalli, presidente della Ca’ d’Industria –, per far rimanere a casa i nostri anziani senza per forza fare ricorso alle Rsa ed anche agli ospedali. Questa è la direzione verso cui muove il nostro sistema sanitario».

Telesoccorso, visite e pasti a domicilio, riabilitazione, l’assistenza può essere fornita a casa pur facendo riferimento alla residenza più vicina e ai suoi professionisti sanitari. In più la cooperative sociale ArcoIris ha pronte delle soluzioni relative alla domotica per facilitare la vita quotidiana degli anziani seguiti a domicilio. Cento anziani non sono un bacino poi così ridotto, è all’incirca il numero degli ospiti accolti da una delle sedi cittadine della Ca’ d’Industria.

Come detto però gli anziani da assistere in questo modo non sono degli ospiti della fondazione che pagano la normale retta, ma sono delle persone prese in carico dal servizio sanitario. Questi cittadini infatti sono individuati dai 22 Comuni che fanno parte dell’Azienda sociale comasca e lariana. Non a caso proprio tramite l’Azienda sociale comasca sono arrivati dal Pnrr 4,7 milioni di euro, in parte da usare per questo progetto per assistere gli anziani a domicilio e in parte per costruire delle nuove residenze dedicate a non autosufficienti accanto a Le Camelie, in via Bignanico. In questi nuovi 18 appartamenti che devono aprire entro gennaio 2026 verranno accolti cittadini che non sono del tutto in grado di badare a loro stessi, ma che possono essere sostenuti dalla Rsa che hanno vicino.

Dimissioni protette

Azienda sociale e l’Asst Lariana nel frattempo, sempre grazie al Pnrr, stanno costruendo un progetto per garantire agli anziani delle dimissioni protette, per facilitare il passaggio in autonomia dei pazienti più fragili dall’ospedale a casa. Come noto il rientro a domicilio per i grandi anziani in particolare è molto complicato e spesso i ricoveri senza una rete d’aiuto vengono prolungati all’interno dei nosocomi, con la conseguente saturazione dei posti letto.

Insomma, la casa deve diventare il primo luogo di cura, così la politica regionale e nazionale hanno più volte annunciato, questi sono i primi passi concreti verso questo obiettivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA