Caldo, anziani a rischio. «Andate nelle oasi verdi, lì fino a 10 gradi meno»

Estate Dal pubblico sempre meno servizi per i “fragili”: «Tante associazioni in campo, ma latitano le istituzioni» - L’agronomo: «Ogni quartiere ha luoghi freschi, usateli»

Le cosiddette oasi refrigerate, in questi giorni al centro di cronache nazionali e locali per via del caldo torrido, a Como sono tutt’altro che numerose. Ma è bene conoscere quelle che esistono perché si tratta di luoghi dove è possibile trovare anche dieci gradi in meno rispetto alle aree più calde.

Dove trovare queste aree

Negli anni le strade di Como hanno perso via via sempre più viali alberati e luoghi ombreggiati. Un danno grave alla vita cittadina, dal momento che il verde è la principale misura per renderne le vie e gli spazi meno roventi.

Basti dire che ieri all’alba la temperatura minima più alta registrata segnava già 25,4 gradi a Como Camerlata. L’estate torrida è un momento complicato soprattutto per gli anziani soli e infatti proprio in questi giorni i pensionati comaschi tornano a chiedere più servizi e aiuti. «La nostra più grande oasi verde, i giardini a lago, oggi purtroppo sono un cantiere – dice Angelo Vavassori, noto agronomo comasco – Anche il San Martino, il più grande parco urbano non è fruibile, almeno non in sicurezza. Ci sono però la Spina Verde, la zona del Baradello e più sopra verso Monte Olimpino, anche ad Albate la Valbasca è preziosa. All’ombra nei boschi la temperature scende di molto, fino a dieci gradi in meno, se è presente un ristagno d’acqua, meglio se si tratta di pozze e torrenti. Anche sotto ai gelsi dietro al Duomo ci sono già sette gradi meno che nell’area circostante».

L’estate per tanti anziani soli è un momento complicato, dal momento che non tutti hanno accesso a luoghi ombreggiati. E allora occorre spostarsi. «A Camnago Volta vicino al Cosia si sta meglio – suggerisce ancora Vavassori – ma anche all parco Negretti a Rebbio, poi è piacevole stare sotto ai platani di Villa Olmo. Ogni quartiere ha un’oasi, pur piccola, per esempio a Lora c’è il parchetto di via Verga».

A Como, prima della pandemia, ogni estate il Comune prestava gratuitamente dei condizionatori ai grandi anziani (tra 85 e 99 anni, ndr) oltre una certa soglia di invalidità. Questi bandi però non vengono più riproposti. «Ci sono ancora i centri dove gli anziani aiutano i propri coetanei, ma si tratta di volontariato – dice Dario Grilanda, segretario dei pensionati della Cisl dei Laghi – Quel che manca è il supporto dello Stato: trasporti, attività, luoghi pubblici attrezzati e freschi. La popolazione continua a invecchiare, non si possono mandare gli anziani a prendere il fresco nei reparti surgelati dei supermercati».

Poche iniziative

«Se andiamo a guardare l’assistenza per la terza età e i bisogni domiciliari, i trasporti e le cure, la sensazione è che enti sanitari e Comuni non facciano poco, ma certamente meno di prima - constata Amleto Luraschi, per anni impegnato nei pensionati della Cgil di Como –La domanda purtroppo è crescente e non siamo abbastanza attrezzati per aiutare a casa i nostri anziani». Esistono in città ancora realtà di volontariato che cercano di stare accanto a nonni e nonne sole, l’impressione però è che il sistema pubblico sia sempre meno presente. «È proprio così per il condizionatore, l’assistenza a casa, dai trasporti alla spesa solidale – commenta Massimo Patrignani, presidente di Auser Como – Il mondo del volontariato, per quel che può, c’è, ma le istituzioni latitano. Ho chiesto a Palazzo Cernezzi quali iniziative ci fossero durante l’estate per gli anziani, ma non ho ottenuto risposte. I nostri Auser in provincia, per esempio Basso Lario e Cantù, funzionano e accompagnano in città chi ha bisogno».

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