«Case a pezzi e senza contratto»
Via San Bernardino fuori controllo

Degrado e umidità all’ex “Russia”, e dal Comune non arriva più nemmeno la lettera per il rinnovo. «Situazione insostenibile - ammette l’assessore Gervasoni - Ma sono trascurate da anni, nel disinteresse generale»

Fra tutti i problemi, quello davvero insostenibile per Anna Hammadi è l’umidità. «Abito qui, in via San Bernardino da Siena da 15 anni – spiega –Purtroppo, è una questione con cui è difficile convivere: quando piove, mi si macchia il soffitto. Non solo: uno dei miei figli è asmatico e l’umidità complica la situazione». Le chiazze sono visibili a occhio nudo anche all’esterno dei muri del civico 45, nel cuore della vecchia Russia, come la chiamavano un tempo i comaschi.

E, purtroppo, le criticità per chi vive in queste case comunali non mancano. «Nonostante i pagamenti – aggiunge per esempio Marino Spanò – il lampione all’ingresso del caseggiato non funziona. Siamo senza luce».

La denuncia

I problemi sono stati sintetizzati in una mail spedita al Comune. Oltre a quelli già citati, i residenti hanno segnalato un appartamento murato con perdita d’acqua all’esterno, i citofoni non funzionanti in tutto il complesso, i pozzetti interni del cortile sporchi, l’antenna televisiva non funzionante, le fogne rallentate e il verde condominiale lasciato a se stesso e pieno di topi.

«I buchi nei tetti si vedono da qui a occhio nudo – aggiunge Zakeia Ahmed – le finestre sono malandate. Inoltre, un angolo è pieno d’immondizia. Se ci danno l’ok, portiamo tutto noi in discarica». Infine, c’è il problema del contratto. «Ogni 4 anni – precisa Hammadi – ricevevamo una lettera dal Comune in cui venivamo convocati per il rinnovo: è da tempo che non arriva nulla».

Alle mail inviate, Palazzo Cernezzi ha ributtato la palla nel campo dei residenti, sottolineando come, secondo il «regolamento di riparto della manutenzione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica» spettino quasi tutti a loro. Inoltre, si sottolinea come non si tratti di perdita d’acqua in corso, bensì di umidità di risalita.

In risposta a una preliminare del consigliere del Pd Gabriele Guarisco, l’assessore all’Edilizia pubblica Pierangelo Gervasoni, andato nelle settimane precedenti a fare un sopralluogo, ha definito «insostenibile» la situazione della vecchia “Russia”. «Sono anni che quelle case vengono trascurate – ha aggiunto in consiglio comunale – e nessuno ci ha mai messo mano. Accanto alla manutenzione “minimale”, servirà però un intervento globale».

La replica

Secondo la ricognizione del patrimonio a uso abitativo aggiornata a ottobre 2019 e pubblicata sul sito del Comune, il dato sugli appartamenti vuoti (spesso murati) non è di poco conto. Sono 790 quelli appartenenti a palazzo Cernezzi, di cui solo 504 assegnati. «Dovremmo intervenire, ma i fondi sono quelli che sono – continua Gervasoni – con il contributo in arrivo dalla Regione e con i soldi a bilancio, speriamo di riuscire a mettere mano a una settantina di alloggi».

Il Comune fa sapere che la giunta ha approvato un indirizzo operativo secondo cui è possibile rispondere alle motivate necessitò degli inquilini, riconoscendo il 50% delle spese sostenute per i lavori di adeguamento, decurtando l’importo dal canone. Quanto ai bollettini per il pagamento dell’affitto, arriveranno «appena conclusa l’anagrafe dell’utenza».

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