Caso Tocchetti, cosa cambia? Sfiducia possibile (sulla carta)

Consiglio comunale Acceso botta e risposta tra li sindaco Rapinese e il forzista Sergio Gaddi - Ora la minoranza, se compatta, ha i numeri per presentare la mozione

Un piccolo terremoto politico, quello che ha investito la maggioranza del sindaco Alessandro Rapinese dopo che la consigliera di maggioranza - ormai ex - Paola Tocchetti ha annunciato la volontà di passare a Forza Italia. Un episodio che non turba gli equilibri tra maggioranza e opposizione. Ma qualcosa cambia. Ad esempio, ora, la minoranza - se compatta - avrebbe i numeri per presentare una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, come confermato anche dal presidente del consiglio comunale Fulvio Anzaldo. Per la sua approvazione occorre, ovviamente, la maggioranza assoluta (17 voti a favore).

I numeri, del resto, parlano attualmente di 19 consiglieri di maggioranza più il sindaco e 13 di minoranza. Per avere il numero legale in consiglio, ne occorrono 16 più il sindaco, quindi non ci dovrebbero essere grossi problemi anche sulla regolarità dei lavori.

Tocchetti, tra l’altro, è anche presidente della Commissione Consiliare IV, che si occupa di Patrimonio, Economia e Lavoro, Enti strumentali e Società a Partecipazione comunale.

«Paola Tocchetti rappresenta lo zero virgola qualche centesimo dei voti della mia lista elettorale, sono ben contento per lei che abbia trovato la sua dimensione - ha detto Rapinese ai microfoni di Etv - non so come abbia potuto stare con me. Di Tocchetti a Forza Italia ne regalo tutte quelle che vogliono, alle elezioni ci vedremo e Gaddi prenderà l’ennesima legnata. Mi spiace per la Tocchetti che forse non ha ancora capito dove è andata a infilarsi». Il sindaco non pare dunque essere preoccupato circa la stabilità della propria maggioranza, anzi: rilancia la sfida a Gaddi per le prossime elezioni comunali, convinto fin da ora di poter avere la meglio.

«Noi ragioniamo in termini di compattezza con il centro destra e da questo argine non si può uscire né ora né nel 2027 perché vuol dire ripetere gli errori fatti con Giordano Molteni come candidato, all’epoca - ha commentato Gaddi, in occasione dell’annuncio di Tocchetti -. Qualche scricchiolio del centro destra nel 2022 ha portato a quegli 80 voti del centrodestra che hanno permesso a Rapinese di arrivare al ballottaggio. Analizzare la sconfitta è fondamentale, non si può negarla. Bisogna chiamarlo errore, perché questo è il suo nome e dirsi che non può più essere ripetuto. Il rischio di non andare al ballottaggio nel 2027 è troppo alto. Siamo un gruppo coeso che si chiama centro destra e stiamo crescendo come Forza Italia: in consiglio regionale siamo passati da 6 a 10, nei sondaggi cresciamo e nei voti veri cresciamo, lo vediamo anche nelle regioni in cui abbiamo perso globalmente come centro destra ma siamo cresciuti come Forza Italia. E io sono certo che Forza Italia, grazie anche all’ingresso di Tocchetti, con cui siamo diventati il gruppo di centro destra più numeroso in consiglio comunale, il partito crescerà in maniera forte anche a Como nel 2027».

Sulla questione è intervenuto anche Stefano Legnani, consigliere del Pd. «Difficile capire cosa pensino in maggioranza, dato che nessuno parla - evidenzia - Rapinese ha sempre rivendicato il fatto che fosse un “solo uomo”. Nelle dinamiche interne non entro, ci sono orientamenti diversi e tra loro discutono, ma la consigliera Tocchetti è stata critica sui toni che usa il sindaco e su questo tutti siamo d’accordo. Lei dice che non si può dissentire all’interno del loro gruppo, questo non lo so e non entro nel merito. Non ho idea se anche altri la pensino come lei e abbiano le stesse intenzioni».

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