Cattedre scoperte e Covid, le scuole comasche sono già nei guai

Verso il nuovo anno Errori nei concorsi e decine di prof attendono ancora una risposta. L’allarme dei sindacati. Concluse le operazioni di mobilità, i posti vacanti in provincia di Como sono ancora 673, più 646 per il sostegno

Ancora problemi nelle scuole. Anche a Como si discute sugli errori nei concorsi riservati ai docenti delle medie e delle superiori. Sull’argomento si erano già alzate polemiche tempo fa: «Gli errori erano stati parecchi e a noi sono giunte tante segnalazioni – spiega Gerardo Salvo, segretario provinciale della Uil scuola – riguardo alle risposte alle domande formulate in modo sbagliato, il ministero ha sistemato in maniera autonoma dopo la segnalazione dei sindacati. In altri casi, invece, come parti sociali abbiamo dovuto presentare ricorso per riuscire ad avere ragione». Permangono problemi per quelle su cui il giudice non si è ancora espresso: «In totale – continua Salvo – saranno una trentina le persone ancora senza una risposta definitiva».

La questione torna d’attualità proprio a ridosso di una scadenza importante: entro domani, stando alle disposizioni del ministero dell’Istruzione, dovrebbero concludersi le immissioni in ruolo: una revisione dei punteggi potrebbe ripercuotersi sulla gestione delle procedure.

Inoltre, sul sito del provveditorato di Como sono stati pubblicati i nomi delle persone esclude dalle graduatorie provinciali delle supplenze (Gps). I numeri sono molto alti, circa 130. «Alla luce del rilevante numero delle persone destinatarie dell’atto - si legge nella circolare - e dei tempi ristretti a disposizione dell’amministrazione per le operazioni propedeutiche all’avvio dell’anno scolastico 2022/2023», la comunicazione deve avvenire «mediante pubblicazione sul sito di questo ufficio scolastico territoriale». È bene ricordare la situazione di partenza: fino a una decina di giorni fa, la situazione delle cattedre vuote in provincia faceva segnare numeri importanti. I posti vacanti, fra sostegno e “comune”, erano quasi 1400, per la precisione 1346. Seppur inferiore di duecento unità a quella di dodici mesi fa, la cifra resta molto alta.

Entrando nello specifico, dopo la conclusione delle operazioni di mobilità dei docenti, le cattedre disponibili in provincia sono 52 alle materne (17 comune e 35 sostegno), 454 alle elementari (140 comune e 314 sostegno), 489 alle medie (281 comune e 208 sostegno) e 324 alle superiori (235 comune e 89 sostegno). In totale, quindi, si tratta di 673 posti comune e 646 posti di sostegno.

Caos anche sulle misure anticontagio

Accanto all’interrogativo sul numero di cattedre vuote al suono della prima campanella (per dovere di cronaca, lo scorso anno si raggiunse poi il 92% di cattedre coperte), si aggiunge anche l’incertezza legata al Covid. A 40 giorni dall’inizio delle lezioni, non è stato ancora formalizzato un protocollo da parte dei ministeri competenti, quelli della Salute e dell’Istruzione. L’unica indicazione, arrivata dalla Fondazione Gimbe, spinge per interventi sull’aerazione e la ventilazione per scongiurare le mascherine in classe. Ma, con settembre alle porte, quasi tutte le scuole ne sono sprovviste. I dirigenti hanno sottolineato come non siano arrivati soldi specifici per gli interventi e, d’altro canto, le istituzioni comunali e provinciali non hanno mostrato, per ora, l’intenzione di mettere a punto interventi specifici. Si sottolinea anche la mancanza d’informazioni sul tema trasporti, uno dei punti principali da affrontare prima che ricomincino le lezioni.

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