Premi dei dirigenti, più potere al sindaco: ora può alzare o abbassare il voto del 30%

La novità Stabilite dalla giunta le modalità di attribuzione dei compensi extra in base ai risultati. E se non si raggiunge la sufficienza il voto si considera negativo e, quindi, niente soldi aggiuntivi

Nuove regole per dare i premi in denaro ai dirigenti comunali in base agli obiettivi raggiunti durante l’anno. Rispetto al passato il sindaco conterà di più, potendo incidere in modo positivo o negativo per il 30% del totale dei punteggi.

La decisione

L’indicazione è contenuta in una delibera approvata dalla giunta comunale nella quale il punto di partenza è la necessità di aggiornare la metodologia di valutazione a per quanto attiene i soggetti coinvolti nel processo di graduazione, rivedendo anche le modalità ed i criteri di valutazione degli obiettivi/report e valutazione nonché prevedendo nuove tipologie di schede».

In particolare rispetto al passato la principale novità che sarà il sindaco Alessandro Rapinese ad avere la possibilità di incidere, ovviamente motivando la scelta, sulla valutazione. «La valutazione del comportamento organizzativo è di competenza del segretario - si legge nel documento di 17 pagine approvato dall’esecutivo cittadino - che motiva le valutazioni qualora insufficienti (inferiori a 6/10). Il segretario propone la valutazione al sindaco, che, sulla base di motivate argomentazioni, può apportare un correttivo fino al massimo del più o meno 30% sul totale della valutazione del comportamento organizzativo individuale». Nel testo viene anche specificato che «il ruolo del Niv è quello di presidiare la correttezza metodologica di tale processo valutativo».

Non solo. In caso di insufficienza, niente premio. «In considerazione della rilevanza del comportamento organizzativo all’interno della valutazione generale - si legge ancora - si prevede che, se la valutazione del comportamento organizzativo individuale, dopo l’eventuale correttivo del sindaco, è inferiore a 6/10, la valutazione si considera negativa e non consente al dirigente l’accesso alla premialità (a prescindere dal grado di raggiungimento della Performance organizzativa e degli obiettivi di Performance individuale)».

In passato, sulla questione dei premi ai dirigenti comunali si erano scatenate polemiche e aveva fatto scalpore quando il meccanismo allora presente aveva fatto scattare i compensi aggiuntivi per responsabili di settore che si erano occupati del tema delle paratie, proprio quando sul lungolago era stato realizzato il famoso “muro” (in pratica una variante progettuale che, però, non era stata formalmente approvata).

Obiettivi indicati a gennaio

Adesso il pallino è nelle mani del primo cittadino. E sempre nei documenti pubblicati da Palazzo Cernezzi viene specificato che nel mese di gennaio di ogni anno ogni dirigente riceverà gli obiettivi da perseguire.

Nel sistema di valutazione che vede coinvolti il Nucleo di Valutazione e il segretario generale a cui si aggiunge il sindaco sono previsti 15 punti (su 40) relativi alla «rilevanza strategica dell’obiettivo in riferimento al programma di mandato del sindaco e alle priorità strategiche dell’amministrazione». Questione, questa, su cui è espressamente previsto che sia il primo cittadino ad esprimersi.

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