Concluso un tratto del nuovo lungolago. Tempo di aprirlo? Non è detto

Paratie Tra Sant’Agostino e la darsena finite le opere. A questo punto mancano la pavimentazione e i parapetti. Le barriere storiche non bastano: ne servono di nuove

Passeggiando sul lungolago tra Sant’Agostino e la darsena (di fronte al Ceccato) si nota come le opere per la realizzazione delle paratie siano ormai concluse.

Le varie fasi

In quel tratto è infatti in corso il cantiere più esterno verso il lago per la predisposizione degli alloggiamenti per le barriere che dovranno essere montate in caso di esondazione, ma la parte verso la strada è quasi completata. Ultimati anche gli interventi sul sistema fognario, manca praticamente soltanto la pavimentazione.

La data di apertura, anche se parziale, è al momento un punto di domanda e, in ogni caso, dovranno partire nelle prossime settimane anche i lavori legati all’arredo urbano appaltati dall’amministrazione comunale (che includono anche alcuni disegni sulla pavimentazione). Questo per dire che non è detto che venga aperto il tratto tra Sant’Agostino e la darsena, il primo ad essere finito visto l’andamento del cantiere, ma potrebbe essere fatta la scelta di arrivare fino a ridosso di piazza Cavour. Di certo c’è che le previsioni di avere l’apertura del blocco da Sant’Agostino alla piazza entro ottobre sono state rinviate, così come annunciato in estate dall’assessore regionale Massimo Sertori che aveva spiegato che l’obiettivo è quello di «restituire il lungolago alla città e al mondo nel marzo del 2023». In pratica entro la primavera si potrà passeggiare almeno fino alla piazza. Per poter arrivare fino ai giardini bisognerà invece attendere di fatto l’anno successivo, l’inizio del 2024.

Da risolvere c’è ancora una questione non secondaria ed è quella che riguarda i parapetti. Al momento ci sono a disposizione quelli storici con il timone che sono stati conservati e sistemati (verranno semplicemente spostati verso il lago) ma non sono sufficienti a coprire tutta la linea di costa che va da Sant’Agostino ai giardini a lago con l’esclusione soltanto della parte centrale di piazza Cavour (dove ci sarà la scala degradante verso il lago). Nell’appalto iniziale aggiudicato dalla Regione al gruppo di aziende composto da Rossi Renzo Costruzioni, Cgx, Ranzato e la comasca Engeco non erano stati previsti i “nuovi” parapetti”. La questione è stata fra l’altro discussa recentemente e i fondi extra sono stati messi a disposizione dalla Regione. I tempi di lavorazione per la creazione di parapetti identici agli originali tuttavia non saranno brevi: a Milano confidano, nel frattempo, di utilizzare quelli che già ci sono ed eventualmente di aggiungerne altri conservati nei depositi comunali (che, comunque, andrebbero ristrutturati). Ma non è affatto detto che siano sufficienti e, quindi, in attesa di quelli definitivi, non si può escludere che una porzione di barriere protettive verso il lago sia provvisoria.

La sagoma e il porto

Proseguendo a piedi sul cantiere si nota come, nel frattempo, sta andando avanti anche il posizionamento dei pannelli in pietra che rivestono esternamente il lungolago e che sono quelli visibili da chi arriva in barca o fa foto panoramiche ad esempio da viale Geno. Proprio guardano da lontano si vede ormai perfettamente la nuova sagoma di piazza Cavour con i due bastioni laterali e la parte centrale tipo “porto” con le scalinate (da rifare visto che non è stato possibile recuperare, a causa di dimensioni e curvature differenti, quelle originali).

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