Covid, male la fascia tra i 20 e i 29
Ma in un mese vaccinati 7mila giovanissimi

Nel gruppo 12-19 anni prime dosi al 62,3% - Tra i ventenni copertura 6 punti sotto la media lombarda - Intanto ieri sul Lario 25 positivi e 4 ricoverati in un giorno

Settemila studenti si sono messi in coda nell’ultimo mese per farsi vaccinare. Il mondo della scuola - quello che sta sui banchi - sta rispondendo con senso di responsabilità alla campagna vaccinale, mentre quello dei giovani adulti, fra i 20 e i 29 anni, è ancora recalcitrante.

I comaschi (over 12) non vaccinati sono ancora 109.295, pari al 20,3% della popolazione. In questi giorni gli hub stanno dando spazio soprattutto alla popolazione studentesca per un avvio delle lezioni in sicurezza dal 13 settembre. Nell’ultimo mese 7.076 nuove vaccinazioni sono state destinate a questa categoria, facendo salire la percentuale delle prime dosi tra i minorenni dal 44,7% al 62,3%. Con le prenotazioni in calendario, nel comasco la copertura degli studenti salirà entro i prossimi 15 giorni ad un passo dall’80%.

Ma anche se gli adolescenti stanno aderendo in gran numero, sono ancora 15.116 (il 37% della platea di questa fascia d’età) quelli non ancora vaccinati. Se la campagna vaccinale sta facendo presa tra gli studenti, lo stesso non si può dire del personale scolastico: l’adesione all’interno della categoria non aumenta. I docenti e bidelli vaccinati a inizio luglio erano 10.553, ieri erano 10.951. Sono quindi solo 398 le nuove adesioni raccolte in quasi due mesi.

L’introduzione dell’obbligo di Green pass, in vigore dall’1 settembre, non ha scalfito lo zoccolo duro “no vax”. Secondo la Regione - che pure non fornisce un dato puntuale sulla nostra provincia - gli operatori scolastici non vaccinati si aggirano attorno al 15% del personale totale. Gli inadempienti, così fosse, sarebbero oltre un migliaio. Quanto alle fasce intermedie dei cittadini comaschi c’è ancora parecchio da lavorare. I ventenni dal 65,5% di prime dosi inoculate a fine luglio sono passati al 74,9%, uno su quattro comunque manca all’appello. Le prime dosi dei trentenni sono passate dal 64,9% al 71,9%. La fascia compresa tra i 30 e i 39 anni è la più titubante e realizza per ora il peggior risultato. Mancano forse leve per convincerli, il certificato vaccinale per entrare al ristorante o partecipare all’evento culturale non basta.

Più si sale con l’età meno sono le vaccinazioni all’attivo in questo periodo estivo. Anche la fascia dei quarantenni non sta compiendo uno scatto significativo. Controlli e vincoli sul posto di lavoro potrebbero dare alla campagna vaccinale lo sprint finale che sembra mancare. Sopra ai 50 anni, invece, dovrebbe bastare a convincere i renitenti il rischio di essere maggiormente esposti a un possibile colpo di coda autunnale della pandemia. Maggiore è l’anzianità, infatti, e maggiore è la probabilità di ammalarsi e finire in ospedale.

Nonostante ciò sono 40.601 gli over 50 comaschi non ancora immunizzati, il 14,2% della popolazione, e 21.815 (11%) gli over 60. La quota dei cinquantenni in un mese è salita di 2.733 prime dosi, ma non aumenta con decisione. Fra i più anziani la copertura totale è confortante, ma non ci sono quasi più nuove prenotazioni. C’è un blocco della popolazione ormai non intenzionato a farsi vaccinare che può essere travolto dal ritorno del virus.

Venendo invece ai dati di giornata, sono 25 i nuovi positivi tracciati a Como. Il tasso di positività regionale è in lieve calo, ma i ricoveri Covid nei reparti ordinari crescono, al Sant’Anna sono passati da 10 a 14 in un giorno. I decessi comunicati in Lombardia sono sette, nessuno nel Comasco.

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