Docenti, due su dieci non sono vaccinati
E intanto slitta la fascia tra i 50 e i 59 anni

Lo scetticismo verso Astra Zeneca è all’origine di molte rinunce da parte degli insegnanti - Ancora aperte le iscrizioni per sessantenni e “deboli”

Due insegnanti su dieci non si sono ancora fatti vaccinare, e il problema è sempre lo stesso: AstraZeneca fa ancora discutere.

Secondo i tre sindacati confederali attivi nel mondo della scuola di Como c’è una fetta importante di operatori che non ha aderito alla campagna vaccinale, compresa tra il 20% e il 25%. È vero che una quota deve attendere in ragione di un recente contagio, ma la maggior parte dei non vaccinati non ha aderito soprattutto per timore delle reazioni avverse.

All’inizio di aprile secondo l’Ats Insubria erano stati raggiunti 23mila tra insegnanti e bidelli sommando sia Como che Varese, con una percentuale superiore all’80% destinata secondo le autorità sanitarie a raggiunge la quota di nove vaccinati su dieci limitatamente al campione di quanti avevano aderito alla campagna vaccinale. Non è chiara invece la dimensione del totale dei lavoratori della scuola da sottoporre al vaccino. Solo a Como ci sono 8.500 docenti e collaboratori impegnati nelle scuole statali, poi però c’è il mondo delle paritarie e private, delle materne, dei servizi per l’infanzia. Insomma sempre secondo Cgil, Cisl e Uil si tratta di circa 15mila persone. Da aprile comunque le vaccinazioni al corpo docente si sono andate esaurendo e si è sollevato con forza il dibattito su AstraZeneca. Un siero prima destinato al 98,4% degli insegnanti e poi consigliato solo agli ultrasessantenni.

Nelle scuole c’è tensione anche perché le quarantene scolastiche stanno molto aumentando, siamo tornati ai livelli di fine febbraio. Da mille studenti comaschi in isolamento siamo passati a oltre duemila nell’ultima settimana. A maggio cominceranno le convocazioni per i richiami al mondo della scuola, sempre con lo stesso vaccino, AstraZeneca. Chi tra gli insegnanti non avesse in mano giorno e luogo della convocazione verrà contattato tramite Aria e Ats e dovrà recarsi al Valduce. «Nostri sondaggi interni indicano una copertura di circa l’80% - dice Salvo Gerardo per la Uil Scuola del Lario –. Ma solo nelle statali. Tanti aspettano di fare il vaccino per età sperando di non fare AstraZeneca». «Il senso di responsabilità è grande – commenta Albino Gentile, Cisl Scuola dei Laghi – ma i dubbi su AstraZeneca sono molti anche in vista del richiamo».

«I riscontri numerici – prosegue Rosaria Maietta, Flc Cgil – non sono puntuali né trasparenti».

Occorre sempre sottolineare che solo il vaccino può riportarci alla normalità. I docenti che ancora non si sono decisi a farsi vaccinare possono prendere appuntamento seguendo le fasce d’età. Adesso le prenotazioni sono aperte sopra ai 60 anni o per i soggetti fragili i 50 e i 59 anni, solo in presenza di un’esenzione per patologia. Piano delle vaccinazioni alla mano, il prossimo passo è vaccinare tutti i fragili e poi proseguire guardando all’anagrafe. Si attendono comunque dalla Regione le decisioni operative da compiere dovendo come sempre dipendere dalla disponibilità delle dosi.

AstraZeneca comunque fa discutere non soltanto gli insegnanti. Molti cittadini arrivati per la vaccinazione all’hub di Villa Erba discutono con i vaccinatori, presentano cartelle cliniche e raccontano le loro precedenti malattie volendo Pfizer. Sono discussioni non sempre facili che rallentano le somministrazioni nei grandi centri vaccinali.

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