Europee, partiti a caccia di nomi. Sul Lario sfida Fermi-Dotti?

Politica Pressing della Lega sull’assessore regionale “re” di preferenze. I meloniani per vincere la sfida interna puntano invece sulla consigliera

Il deposito delle liste è fissato tra il 30 aprile e il 1 maggio a Milano, ma i partiti sono a caccia di nomi importanti per i propri candidati alle Europee. Manca quindi un mese e mezzo all’avvio della campagna elettorale (si voterà l’8 e il 9 giugno) e, secondo i rumors che circolano nei corridoi della politica, non ci dovrebbero essere comaschi in lizza nel Pd, ma nemmeno in Forza Italia o nel Movimento 5 Stelle (qui dipenderà come saranno scelti i candidati, se direttamente da Giuseppe Conte o attraverso le primarie on line).

Si potrebbe invece profilare una sfida lariana all’interno del centrodestra tra Anna Dotti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia e l’assessore regionale della Lega Alessandro Fermi. Pressing in corso, da quanto si apprende, sia dall’una che dall’altra parte. E, in entrambi i casi, riserve non ancora sciolte.

Di sicuro è in crescita quello dei vertici del Carroccio- il segretario federale e vicepremier Matteo Salvini in testa - su Fermi facendo aumentare le possibilità che l’avvocato lariano si trovi a correre per Bruxelles. La Lega punta a mettere in campo amministratori con largo consenso, capace di andare al di là dello steccato tradizionale del partito. E proprio per questo ha chiesto la disponibilità a Fermi. Quest’ultimo, da quanto trapela, preferirebbe restare a Milano e proseguire il suo incarico da assessore regionale, ma di fronte a nuove richieste “perentorie” difficilmente potrebbe tirarsi indietro. Una sua corsa, oggi, è data per “probabile” nel borsino della politica. Va detto però che una sua elezione a Bruxelles non sarebbe semplice innanzitutto per l’ampiezza della circoscrizione Italia Nord Occidentale (che comprende Lombardia, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta) e in secondo luogo perché al momento è difficile prevedere quanti seggi potrebbero scattare per i lumbard. Di sicuro saranno in campo nomi acchiappa-preferenze come quelli di Silvia Sardone o Angelo Ciocca, altro per il momento non trapela. Un’elezione in Europa passa da raccogliere migliaia e migliaia di preferenze. Fermi nella sola provincia di Como un anno fa ne aveva raccolte 13.883.

Fratelli d’Italia non sembra intenzionata a lasciare campo libero a Fermi e alla Lega (non si corre, infatti, in coalizione, ma ciascun partito gioca per sé e la sfida interna al centrodestra è quanto mai importante) e i vertici puntano su Dotti, la più “alta” in grado dopo il sottosegretario Alessio Butti. Impossibile quantificare quanti voti le servirebbero per passare, visto che - in prospettiva - i posti per FdI saranno molti di più.

Tornando in casa Lega ieri è intervenuto il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo sulle accuse che aveva lanciato suo fratello Filippo a Salvini sulle condizioni della Como-Chiasso. «Mio fratello - ha detto - è libero di esprimere le proprie idee che, come potete immaginare, sono diverse dalle mie».

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