Ex Banca d’Italia, terzo tentativo. Progetto per un hotel a cinque stelle

Piazza Perretta Modificato il disegno dopo due bocciature da parte del Comune - «Più che un recupero sarà una nuova costruzione con cento camere a un ristorante

Nuovo tentativo per trasformare l’ex Banca d’Italia in un albergo a cinque stelle lusso.

La proprietà dell’immobile ha rivisto il progetto ed è tornata a bussare ufficialmente alle porte di Palazzo Cernezzi per ottenere i permessi ed iniziare la riqualificazione: la volontà è quella di realizzare un elegante edificio che rispetti maggiormente la vocazione di piazza Perretta, spazio sempre più a misura di pedone.

«La pratica è stata depositata all’attenzione del Comune – spiega Alberto Cirla, amministratore delegato della società Morgran Srl, società che ha acquisto l’immobile – La commissione paesaggio e quindi la giunta dovranno fare le proprie valutazioni. E in particolare l’assessorato competente nella persona del sindaco Alessandro Rapinese. Abbiamo sensibilmente migliorato la proposta, accogliendo i suggerimenti e le indicazioni che in parte lo scorso anno ci erano già stati forniti. La nuova costruzione dovrà essere integrata nel panorama circostante. Piazza Perretta come noto è sempre più pedonale, ma ha bisogno di avere maggiori spazi, più cura e coerenza».

Il progetto per riqualificare la Banca d’Italia è dunque in parte cambiato, fino a due anni fa i proponenti chiedevano di costruire delle residenze di lusso. La commissione paesaggio di Palazzo Cernezzi, anche su indicazione politica, ha respinto al mittente la precedente progettazione per ben due volte in tre anni.

Non aveva convinto l’uso, in parte residenziale e in parte commerciale, per ragioni architettoniche ed estetiche. Il primo ridisegno della struttura nel 2019 prevedeva una sorta di cappello, un rialzo sopra al tetto.

Ora con una nuova squadra di architetti la proprietà ha virato su un hotel.

Vista mozzafiato

«Vogliamo realizzare un cinque stelle di lusso – spiega ancora Cirla – con un centinaio di camere e un ristorante di livello, oltre a un “rooftop” aperto al pubblico esterno che offra una vista panoramica mozzafiato. L’intervento, più che un recupero, sarà una nuova costruzione, l’ex Banca d’Italia del resto è un falso storico, non è un edificio d’epoca, ciò nonostante manterremo la sagoma. Cercando comunque di discutere al meglio con il Comune i dettagli, compresa la dotazione di parcheggi».

Non c’è ancora un orizzonte temporale chiaro, molto dipenderà dall’iter burocratico appena ricominciato. La speranza della proprietà è guardare al prossimo triennio per tagliare il nastro.

Sempre a proposito di alberghi di lusso nel cuore della città, entro la metà del 2025 dovrebbe riaprire l’ex San Gottardo. Nell’autunno del 2022 la nuova proprietà ha annunciato la svolta nella pratica, ferma da decenni.

L’altro cantiere

La società ha iniziato la ristrutturazione di un immobile tanto prezioso quanto centrale, stringendo poi un accordo per la futura gestione con la catena Radisson collection luxury.

«Abbiamo quasi completato la fase strutturale, la più lunga e lenta – spiega l’architetto Elisabetta Cavalleri – con una doppia gru procediamo più spediti, dovremmo rispettare il cronoprogramma. A breve presenteremo alla proprietà il primo campione di camera, se approvata procederemo con la gara per gli arredi».

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